Architettura di Giuseppe Samonà a Messina
Palermo, 2010; br., pp. 167, cm 17x24.
ISBN: 88-8207-396-3
- EAN13: 9788882073961
Soggetto: Architetti e Studi
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Sicilia
Testo in:
Peso: 0.5 kg
In presenza di un clima politico e culturale legato al centralismo romano e al fulcismo massonico, durante gli anni compresi tra il 1908 e lo scoppio della seconda guerra mondiale, a Messina, più che in ogni altra città siciliana, si osserva l'affermarsi di un modello culturale basato sull'aspirazione ad un rinnovamento delle arti e rappresentato da una variegata compagine di personalità esemplari, nell' ambito della moderna cultura del progetto d'occidente, che, fra eclettismo, modernismo e protorazionalismo, riesce ad indirizzare le proprie ricerche verso una nuova architettura, capace di innovazioni nel campo della scienza e della tecnica. Nell'ambito di una ricerca basata su un rinnovamento delle arti legato a modelli d'importazione nordeuropea e all'interno del programma di riordinamento urbano della zona portuale del capoluogo peloritano, si inserisce lo studio del processo ideativo e costruttivo del Palazzo Littorio di Messina, una delle fabbriche più emblematiche della produzione di Giuseppe Samonà, che proprio intorno alla metà degli anni Venti sviluppa un'indagine progettuale in grado di ricollocare l'architettura all'interno di una rete di relazioni capaci di precisarne il ruolo rispetto al proprio tempo, sulla base di una metodologia progettuale volta alla corrispondenza fra ordinamento architettonico e definizione formalistica ed in virtù di una nuova classicità fuori dalle misure dello spazio e del tempo, come "attività spirituale dell'espressione". Attraverso l'elaborazione di una logica progettuale che recupera il tentativo basiliano di riforma architettonica, trasformando l'impalcato estetico-figurale tradizionale alla luce di una concezione gentiliana della forma come atto assoluto della realtà, l'architettura di Giuseppe Samonà nel periodo tra le due guerre, infatti, scaturisce da un nuovo processo creativo che definisce un lessico compositivo in chiave "soggettivista" che, pur non negando la tradizione, si trasforma in regola formale basata su logiche numeriche certe.