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Avida Cupiditas. Profili Giuridici degli Acquedotti Romani nel Tardo Antico.

Jouvence

Roma, 2018; br., pp. 322, cm 14x21.

ISBN: 88-7801-615-2 - EAN13: 9788878016156

Soggetto: Edilizia e Materiali

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.49 kg


Uno dei simboli più evidenti della romanizzazione consiste nella realizzazione, le cui tracce sono ancora in parte visibili, di infrastrutture legate alla distribuzione delle acque pubbliche: in particolare sono sopravvissuti i resti di grandiosi acquedotti e quelli, altrettanto mirabili, di molti edifici termali. Le infrastrutture idrauliche non solamente servivano per l'approvvigionamento delle fontane da cui scaturiva acqua potabile per l'uso dei cittadini e della rete di derivazioni private, ma rifornivano in gran quantità bagni pubblici, ninfei e terme, elementi considerati imprescindibili in ogni città romana, dalla Britannia all'Africa, dall'Hispania all'Asia. Scopo della presente ricerca è stato quello di verificare se e quali forme di mutamenti hanno interessato la gestione degli acquedotti pubblici nel tardo antico, a partire dal principio del IV secolo fino al VI secolo d.C., dal punto di vista dell'organizzazione amministrativa, della lotta contro gli abusi totali o parziali, dell'impegno atto a contrastare il degrado delle strutture e a garantire la loro manutenzione costante, delle tipologie di pene comminate in caso di trasgressione delle norme stabilite e del rapporto, sempre difficile e controverso, tra pubblico e privato.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci