Sangue del mio sangue, carne della mia carne. Maternità, paternità e filiazione nella procreazione medicalmente assistita
Franco Angeli
Milano, 2024; br., pp. 174, cm 15,5x23.
(Strutture e Culture Sociali. 19).
collana: Strutture e Culture Sociali.
ISBN: 88-351-6030-8
- EAN13: 9788835160304
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Le Tecniche di Procreazione medicalmente assistita e la Gestazione per contro di altri, rappresentano per molti ricercatori la fine della famiglia, tradizionalmente intesa come l'unione di un uomo e una donna e i figli e le figlie da loro concepiti e generati: tali tecniche rappresentano l'ultima frontiera della medicalizzazione della vita e dell'artificializzazione della natura. Esse vanno ben al di là del concetto di genitorialità sociale, perché penetrano e lavorano su ciò che è stato ancora considerato un archetipo della nascita e del concepimento: il suo essere il risultato dell'incontro incarnato nei corpi di uomini e donne. Il concepimento avviene spesso al di fuori dei corpi delle donne e non ha alcun legame con il rapporto sessuale. Per molti versi tali tecniche celebrano il trionfo del puerocentrismo, del desiderio del figlio ad ogni costo, rafforzando l'idea che laddove c'è amore, c'è famiglia e quindi figli. L'enfasi posta sul ruolo dei 'donatori' anonimi di liquido seminale e di ovociti, costituisce per molti aspetti un modo di dire che sotto la veste del dono e quindi dell'amore e della gratuità, nasconde l'esistenza di un fiorente mercato globale di tessuti umani, il cui utilizzo si basa su una concezione dei corpi come macchine, le cui funzioni vitali sono state analizzate nei loro meccanismi e quindi divenute 'pezzi' che possono non solo essere curati, ma soprattutto sostituiti. La penetrazione, nel campo della procreazione, delle logiche del mercato, del contratto e del denaro, elimina formalmente le relazioni sociali tra i diversi contraenti (coppie intenzionali, donatori e madri gestazionali), ma in realtà proprio la presenza reale e concreta dei bambini generati testimonia dell'esistenza di relazioni sociali che vivono nel loro sangue e nella loro carne. Nascono parentele nuove, che non si possono ricondurre dentro l'alveo della famiglia coniugale con figli, di cui il legislatore dovrebbe prendere atto, per dare ai bambini così generati la possibilità di elaborare un nuovo immaginario della loro nascita, che sostituisca la cara e ormai datata cicogna.