Ignoranza ed erudizione. L'Italia dei dogmi di fronte all'Europa scettica e critica (1500-1750)
libreriauniversitaria.it
Limena, 2020; br., pp. 324.
(Storie e Linguaggi).
collana: Storie e Linguaggi
ISBN: 88-3359-260-X
- EAN13: 9788833592602
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 1.56 kg
L'ignoranza è una perenne compagna del sapere e della scienza. Il libro esamina un momento cruciale nella lunga storia di questo "legame" partendo dal tardo Quattrocento, quando si comincia a lodare l'ignoranza e si auspica la distruzione del sapere libresco a favore di una sapienza ricavata dalle sacre scritture. Il Concilio di Trento pone fine a questa corrente e si comincia a condannare non l'ignoranza ma "gli ignoranti", ritenuti i paladini di ogni vizio. È un tema che produce una folta e dimenticata letteratura che si spegne alla fine del Seicento. Nel frattempo la Francia riprende dall'Italia il motivo della lode dell'ignoranza, ma la interpreta come una forma di dubbio che produce la "cultura del dubbio", da cui poi si sviluppa il cogito cartesiano. Nasce così la grande erudizione che riscrive la storia della Chiesa e scopre il Medioevo. L'Italia perpetua la filologia di tipo umanistico, e solo nel Settecento abbraccia la nuova erudizione. La ricostruzione di tali vicende mostra da un'angolatura nuova come e perché l'Italia sia rimasta legata a una cultura dogmatica mentre in altre parti dell'Europa la cultura si sviluppava lungo le linee della ricerca scettica e critica.