Rocca Rangoni a Spilamberto
Maggioli Editore
Santarcangelo di Romagna, 2017; br., pp. 388, cm 21x25.
(Politecnica).
collana: Politecnica
ISBN: 88-916-2018-1
- EAN13: 9788891620187
Testo in:
Peso: 1.1 kg
La Rocca Rangoni è uno dei monumenti di origine medievale che hanno segnato il paesaggio padano. Benché legati alle comunità a cui appartengono da forti vincoli identitari, essi sono poco conosciuti e le fonti scritte ne restituiscono una conoscenza frammentaria. Metterne a fuoco i valori culturali e storico-testimoniali è tuttavia prioritario per assicurarne la tutela. Questo volume raccoglie e integra gli studi volti a indirizzarne il riuso, che hanno avuto per oggetto una fabbrica che conserva eccezionalmente la sua materia stratificata e della quale poco era noto fino alla recente acquisizione pubblica (2005). La valutazione delle condizioni attuali è proposta a partire dall'esame della sua storia costruttiva. L'impianto metodologico, interdisciplinare, mette al centro il confronto con il manufatto: malte, mattoni, giunti murari di ogni epoca diventano fonti preziose alla pari delle fonti scritte. La determinazione delle trasformazioni edilizie restituisce uno spaccato di storia di questo territorio dal XIII secolo ad oggi: Rocca feudale sul confine degli Stati Estensi costruita attorno a una preesistente torre comunale; quindi dimora fortificata riformata in vago palazzo che più volte ospita membri della corte Ducale trasferita a Modena; infine modesto deposito agricolo, prima dell'abbandono recente. La vicenda della fabbrica si intreccia alle storie dei feudatari, che rinviano alle vicende politiche e istituzionali di questo territorio; modi di abitare ed episodi architettonici rilevanti sono confrontati a riferimenti e modelli diffusi nel patriziato di quei luoghi; tecniche e pratiche costruttive rimandano a saperi che si inquadrano nella storia materiale del costruito. Piuttosto che fornire risposte esaustive, l'esplorazione delle potenzialità testimoniali della Rocca, che costituisce il nucleo delle riflessioni proposte in questo volume, apre interrogativi per futuri approfondimenti, al fine di immaginare un futuro per questo e altri manufatti privi di uso. Propone anche una diversa risposta, dopo i danni del sisma del 2012 in Emilia, all'eterno richiamo del com'era dov'era, ricordando le ragioni culturali che rimettono al centro la conservazione delle preziose permanenze di ogni monumento/documento.