Tre tradimenti, una strage e una medaglia d'oro al valor militare. Il generale Gandin a Cefalonia
Fratelli Frilli Editori
Genova, 2019; br., pp. 176, cm 14x22.
(Storica).
collana: Storica
ISBN: 88-6943-328-5
- EAN13: 9788869433283
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.29 kg
Questo libro di Paolo Paoletti, a differenza dei sei precedenti dedicati alla tragedia della divisione Acqui a Cefalonia e Corfù, non porta nuove scoperte archivistiche. Dimostra, invece, che i documenti coevi italiani, tedeschi e inglesi sono più che sufficienti per sostenere il triplo tradimento del gen. Antonio Gandin verso la Patria, i suoi soldati e la Germania nazista che lo aveva scelto per un alto incarico del futuro esercito fascista repubblicano. A 76 anni dai fatti i sostenitori della Medaglia d'Oro al V.M. alla memoria, sono ancora a manipolare i due documenti principali, uno del 1943 e l'altro del 1945. Il primo, l'allegato 55a del diario di guerra del XXII Corpo d'Armata tedesco, in cui il gen. Gandin notifica al gen. H. Lanz, in data 14 settembre 1943: "La divisione si rifiuta di obbedire al mio ordine di resa". L'altro è un appunto del Capo Gabinetto al Ministro della Guerra, che, dopo aver ricevuto la denuncia di un reduce contro il "generale traditore", scrive: "Per adesso sono riuscito ad evitare lo scandalo". Da sempre, dal 1945, quando il governo Parri sovrastimò di proposito il numero delle perdite subite e inflitte al nemico, al 1948 con il governo De Gasperi che concesse la Medaglia d'Oro al Valore Militare alla memoria, le istituzioni italiane hanno cercato di "nascondere lo scandalo". Da allora, il compito è stato affidato agli storici che continuano ad evitare il confronto con i documenti e la logica.