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Perché parlare di bellezza, una parola sconvolgente

Baldini Castoldi Dalai

Milano, 2024; br., pp. 560, cm 15x21,5.
(I Fenicotteri).

collana: I Fenicotteri

EAN13: 9791254942130

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Urbanistica e Viabilità

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.63 kg


Non sappiamo quando la parola bellezza abbia iniziato il suo corso. La forma del corpo umano, sia maschile che femminile, è stata da sempre oggetto di percezione e di giudizio, suggerendo una polarità tra «brutto» e «bello» e creando manufatti artistico-rituali che riproducevano i criteri della bellezza. Per migliaia di anni, sulla terra, si è ragionato su questo tema e le sue implicazioni: è quello che Darwin chiama il sense of beauty, che non è soltanto una prerogativa umana. Obiettivo di questo libro è dunque ripercorrere il cammino di una parola - e di un concetto - che è stato capace di informare di sé quasi ogni aspetto della civiltà. In questo modo, riscoprendone i contorni e le potenzialità, la bellezza potrebbe tornare a svolgere nei confronti dell'arte una funzione «liberatoria», perché ciò vorrebbe dire per gli artisti tornare a servirsi di un alleato insostituibile per la sua forza relazionale e il suo potere comunicativo, per far sì che l'arte non sia solo una produzione di oggetti o di eventi riservata all'angusto circuito degli addetti ai lavori, ma possa farsi davvero espressione corale della bellezza. Questo libro non è una storia dell'estetica. Al contrario, vorrebbe essere un invito a non illudersi che l'estetica possa avere l'ultima parola su un argomento che non accetta semplificazioni senza perdere la sua aura ineffabile.

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