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Leopardi e l'invenzione della moda

Gaffi Editore in Roma

Roma, 2008; br., pp. 202, cm 14,5x21.
(Ingegni. 19).

collana: Ingegni

ISBN: 88-6165-018-X - EAN13: 9788861650183

Soggetto: Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.4 kg


Fino a Leopardi, la letteratura italiana si è occupata della moda essenzialmente come bersaglio di un discorso satirico. Ma è soltanto con l'autore delle "Operette morali" e dello "Zibaldone" che la letteratura inizia davvero a "pensare" la moda, il suo linguaggio, te sue potenzialità. La riflessione estetica avviata da Leopardi abbonda di soluzioni che torneranno nei massimi teorici della moda del secolo seguente, da Simmel a Flugel, da Benjamin a Baudrillard attraverso Barthes: su tutte, l'intuizione che la moda sì vada costituendo come una "retorica della modernità", una retorica in cui sarà molto arduo separare le coppie vestizione/restrizione, libertà/vessazione, travestimento/blindatura. Siamo all'interno di una crisi dell'Umanesimo che Leopardi scopre - anche - come disparità insanabile tra moda e filosofia, tra la coesione del costume antico e la minaccia, espressamente moderna, di un'inarrestabile deriva simbolica promossa dalia moda, dal suo parlare essenzialmente per cataloghi: grotteschi, folli, autoreferenziali.

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