Esperienza e percezione. Percorsi di fenomenologia
A cura di Luisi M.
Pisa, 2008; br., pp. 216, cm 14x21.
(Segni del Pensiero. 7).
collana: Segni del Pensiero
ISBN: 88-467-2072-5
- EAN13: 9788846720726
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
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Nel 1902 Charles Peirce, dopo più di trent'anni di ricerca filosofica, creò una nuova disciplina che pose a fondamento di tutto il suo pensiero: la fenomenologia. A questa scienza spetta il compito di osservare tutto ciò che giunge davanti alla mente e rintracciare i suoi elementi universali. Solo a partire dalla fenomenologia è possibile costruire una filosofia solida e sempre sulla fenomenologia deve essere fondata la logica, che fu l'interesse primario degli studi di Peirce. Questa antologia raccoglie alcuni scritti che il padre del pragmatismo dedicò all'analisi dell'esperienza; si tratta di testi in gran parte inediti che vogliono mostrare un lato meno conosciuto del grande filosofo americano, il quale si occupò di vissuti e percezione con lo stesso rigore con il quale studiò la logica dei relativi. Non si tratta però di due facce contraddittorie di un pensatore poco sistematico: al fondo delle ricerche fenomenologiche si trova la stessa domanda sulla natura autentica della realtà che aveva dato origine alla semiotica; per questo le discipline si intersecano e molti temi di logica e matematica contribuiscono all'osservazione dell'esperienza. Allo stesso tempo emerge anche un tratto caratteristico della filosofia peirceiana, vale a dire quello di essere in perenne ricerca, senza mai accontentarsi di soluzioni provvisorie. Per questo motivo i testi seguono un ordine cronologico dal quale traspare il lavoro di correzione continua, unica via possibile per raggiungere in the long run la verità.