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Breve storia del cinema irlandese

Lindau

Torino, 2002; br., pp. 144, cm 12x16,5.
(Strumenti. 13).

collana: Strumenti

ISBN: 88-7180-397-3 - EAN13: 9788871803975

Soggetto: Cinema

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.146 kg


La moglie del soldato, Nel nome del padre, Il mio piede sinistro, Michael Collins: sono solo alcuni tra i film irlandesi che nell'ultimo decennio sono stati premiati dai più importanti festival internazionali, amati dal grande pubblico, apprezzati dalla critica. Eppure, ancora oggi ben poco si conosce del cinema irlandese, delle sue origini e soprattutto delle difficoltà che questa importante cinematografia ha dovuto affrontare per emergere e liberarsi dalla sudditanza economica e politica (ma sicuramente non culturale) subita dalla vicina-rivale Gran Bretagna, se non i nomi di registi come Jim Sheridan e Neil Jordan, o di interpreti come Liam Neeson, divenuti famosi grazie a Hollywood. A confondere le già agitate acque di un cinema che difficilmente si lascia individuare (anche perché vede i propri tormentati destini legarsi a filo doppio con quelli nazionali) hanno poi da sempre contribuito quei film di produzione straniera su vicende storiche della verde nazione o tratti da romanzi di scrittori irlandesi che, come pochi altri al mondo, sembrano prestarsi a trasposizioni filmiche (un esempio per tutti il bellissimo The Dead - Gente di Dublino, ultimo film di John Huston tratto dall'omonimo racconto di James Joyce).

L'idea di cinema irlandese, dunque, ci arriva rifratta, spesso falsata, a volte ‘tradotta' in idiomi cinematografici affatto distanti da quello originario: proprio per questo, scoprirne le reali origini, apprezzarne lo stile, studiarne le tematiche sono operazioni non solo doverose ma anche e soprattutto appassionanti e a tratti sorprendenti. A colmare un vuoto critico francamente inspiegabile nel panorama editoriale italiano ha pensato Susanna Pellis con la sua Breve storia del cinema irlandese, pubblicata da Lindau nella collana Strumenti: di agile consultazione (grazie alle cronologie che al termine di ogni capitolo permettono al lettore di individuare con facilità i momenti chiave del cinema irlandese) il libro è anche una lettura appassionante che non trascura le vicende storiche, spesso drammatiche, che hanno visto protagonista l'Irlanda nell'ultimo secolo.

Difficile se non addirittura impossibile sarebbe stato, infatti, parlare del cinema irlandese come fenomeno a sé stante rispetto alla realtà politica, economica e sociale del paese: il merito del libro è proprio quello di sfruttare sapientemente lo sfondo storico come stimolo ulteriore per coinvolgerci nella lettura di un saggio che, procedendo di film in film, ci accompagna nella scoperta di una cinematografia per lo più inedita nel nostro paese ma non per questo meno interessante. Insomma, lo sguardo gettato dalla Pellis sull'Irlanda non solo è attento nel descrivere con rigore critico e ricchezza di particolari il fenomeno cinematografico, ma è anche puntuale nel tratteggiare una parte importante della vita culturale di una nazione che dal suo orgoglioso isolamento tanto ha dato alla cultura europea.

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