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Le lingue mutole. Le patologie del linguaggio fra teoria e storia

Edizioni Carocci

Roma, 1994; br., pp. 368, ill., cm 15,5x22.
(Studi Superiori. 213).

collana: Studi Superiori

ISBN: 88-430-0218-X - EAN13: 9788843002184

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.51 kg


Può svilupparsi un pensiero linguistico indipendentemente dai correlati morfologici, sensoriali e neurali, che caratterizzano l'articolazione della parola parlata? Un dibattito ormai secolare, originatosi nei primi decenni del secolo XVII e ancora non concluso, vede coinvolti medici, pedagogisti, guaritori di sordomuti da un lato e clinici, neuropsicologi, linguisti, filosofi dell'afasia dall'altro. Ma, accanto ad essi, e forse più di essi, la risposta è lasciata agli stessi soggetti che hanno vissuto dall'interno una condizione patologica, consegnando preziose testimonianze: introspezioni, autobiografie, diari, lettere, veri e propri saggi. Dall'insieme di queste testimonianze emerge con chiarezza che i fondamenti biologici del linguaggio hanno un'importanza ineludibile e che lo schema motorio basato sul rapporto fra percezione uditiva e vocalità articolata ha natura fondante. Le frontiere della ricerca vanno, così, oltre i limiti più tradizionali, in un territorio quasi ignorato nel dibattito filosofico-linguistico: l'embriogenesi del linguaggio nel feto materno, tema sul quale, soprattutto a partire dagli anni Ottanta, si è accumulata una vasta bibliografia tecnica con contributi di anatomisti, audiologi, neonatologi, embriologi, neurofisiologi, neuropsichiatri infantili, psicoanalisti, psicolinguisti.

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