Auriloquio. Nel quale si tratta dello ascoso secreto dell'alchimia. Trattato manoscritto del '500 d'interpretazione alchemica dei miti greci e romani
Archè di Toth Ladislao
A cura di Anzuini C. A.
Milano, 1996; br., pp. 274, cm 17x24.
(Textes et Travaux de Chrysopoeia. 2).
collana: Textes et Travaux de Chrysopoeia.
ISBN: 88-7252-179-3
- EAN13: 9788872521793
Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Saggi (Arte o Architettura)
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Peso: 0.46 kg
Scritto tra il 1560-1570 dall'alto magistrato e alchimista palermitano morto in carcere nel 1572 e conosciuto attraverso un unico manoscritto inedito, conservato a Napoli, l'Auriloquio rappresenta una delle produzioni maggiori della tradizione alchemica della mitologia antica, principalmente illustrata da Pietro Bono, Giovanni Bracesco, Michael Maier e A. J. Pernety. L'importanza e l'unicità di quest'opera, non risiedono soltanto nel numero considerevole di miti greci e romani, che per la prima volta sono interpretati in modo sistematico e pressoché esauriente (ben 209, ovvero il doppio di quelli che verranno analizzati nel celebre libro di dom Pernety, Les Fables égyptiennes et grecques dévoilées) ma anche nel metodo adottato dall'autore, all'insegna dell'operatività: nei suoi commenti mitografici, ai quali si aggiungono molti capitoli teorici, l'autore spiega in modo preciso ogni tipo di operazione alchemica. Basandosi sull'autorevolezza dei più famosi alchimisti - Geber, Lullo, John Dastin, Cristoforo di Parigi, ecc. -, vengono esposte così quelle che sono secondo Percolla le fasi principali della Grande Opera. Il testo è corredato, oltre che da un apparato di note che in particolare analizza le fonti antiche dei miti interpretati da Pecolla, da un indice della favole, di uno dei personaggi mitologici e infine di uno degli autori.