Piero Manzoni a Roma
Perna
Electa Mondadori
Milano, 2017; br., cm 15,5x23.
ISBN: 88-918-1488-1 - EAN13: 9788891814883
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Il libro documenta e ricostruisce il rapporto tra Manzoni e Roma, delineando la rete di relazioni che l'artista milanese intreccia con i critici, i galleristi e gli artisti romani, e suggerendo inoltre una lettura nuova degli spunti che i cosiddetti artisti di Piazza del Popolo hanno trovato nell'incontro con Manzoni.
I primi contatti dell'artista con Roma risalgono al 1955 quando, appena ventiduenne, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza.
Tra il 1959 e il 1961 Manzoni esporrà a Roma quattro volte, entrando in contatto prima con la Galleria Appia Antica e con il milieu culturale e artistico di Emilio Vedova e con la Galleria Trastevere di Topazia Alliata, poi con la Galleria La Tartaruga diretta da Plinio De Martiis.
A Roma, che all'epoca vive una stagione artistica particolarmente fertile, l'influenza di Piero Manzoni si manifesta in due diverse fasi: alla fine degli anni cinquanta è l'aspetto acromatico e antiespressivo della ricerca di Manzoni a essere guardato con interesse da giovani artisti romani, in particolare Franco Angeli, Mario Schifano, Giuseppe Uncini e Tano Festa.
Alcuni anni dopo la morte di Manzoni, l'attenzione degli artisti romani si rivolge invece agli aspetti performativi del suo lavoro.
A metà degli anni sessanta, il lavoro di Manzoni è dunque già una fonte importante per l'arte romana: a ciò contribuisce in misura considerevole lo stretto rapporto che l'artista intrattiene con la capitale durante tutta la sua breve esistenza, sin dal primo soggiorno.
A otto anni esatti dalla scomparsa di Manzoni, morto d'infarto il 6 febbraio del 1963, la mostra alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, curata da Germano Celant, è la consacrazione definitiva del suo lavoro: da questo momento la ricerca di Manzoni entra nel canone dell'arte italiana del Novecento come una delle punte più significative e originali della ricerca del secondo dopoguerra.
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