Il blues della metropolitiana. Un dramma a stazioni
Quodlibet
A cura di Fiorentino F. e Miglio C.
Traduzione di De Lucia S.
Macerata, 2019; br., pp. 128.
(In Ottavo).
collana: In Ottavo
ISBN: 88-229-0440-0
- EAN13: 9788822904409
Soggetto: Teatro
Testo in:
Peso: 0.61 kg
Un uomo sale sul vagone di una metropolitana borbottando tra sé e sé una melodia, e per venti stazioni di metropolitana pronuncia una lunga invettiva davanti a passeggeri indifferenti, che forse neanche lo ascoltano. Un «uomo selvaggio» sfoga la sua rabbia sugli altri viaggiatori, sulle loro supposte relazioni, professioni, propensioni, e poi via via su altro, soprattutto poi sulla mancanza di bellezza che imbruttisce il mondo. Man mano che questo furioso a solo procede, il lettore è sempre più affascinato dalla fantasia e dall'ingegno linguistico che scaturiscono dalla rabbia, che dalla rabbia traggono linfa per trascenderla. Il modello è il talking blues, dove la melodia lascia il posto alla denuncia, ma Handke guarda anche al Bob Dylan di Subterranean Homesick Blues. Il sottotitolo richiama un altro genere, il dramma a stazioni, che l'Espressionismo riscoprì per mettere in scena percorsi di dolore e di liberazione di anime oppresse spesso da una rabbia cieca. Anche questa trascinante via crucis porta a una catarsi: alla fine il virtuosismo bilioso dell'«uomo selvaggio» si acquieta alle più potenti parole di «donna selvaggia» di una bellezza abbagliante.