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Julius Bissier. Opere dal 1923 al 1965

Silvana Editoriale

Bologna, Museo Morandi, 25 ottobre 2002 - 31 gennaio 2003.
Cinisello Balsamo, 2002; ril., pp. 216, ill. b/n num. n.t., 81 ill. col. num. n.t., cm 24,5x28,5.
(Arte. Dal Novecento al Contemporaneo).

collana: Arte. Dal Novecento al Contemporaneo

ISBN: 88-8215-468-8 - EAN13: 9788882154684

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Nessun Luogo

Extra: Arte Francese

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.34 kg


Il Museo Morandi di Bologna prosegue nel suo percorso espositivo che privilegia artisti la cui sensibilità e il cui stile di vita siano rapportabili all'opera e all'esperienza del grande maestro bolognese Giorgio Morandi.

Dopo Zoran Music, Alberto Giacometti e Paul Klee, l'attenzione è ora puntata su Julius Bissier (Freiburg im Breisgau, 1893 - Ascona 1965), artista poco noto in Italia, ma apprezzato da sempre dagli studiosi d'arte e dai collezionisti più raffinati dell'arte del ‘900.

La rassegna bolognese, curata da Peter Weiermair, direttore della Galleria d'Arte Moderna di Bologna con la collaborazione di Lorenza Selleri, si compone di 83 opere provenienti dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, dall'Archivio Bissier di Ascona e dalla Galerie Alice Pauli di Losanna, e traccia tutto l'itinerario di ricerca percorso da Bissier partendo dalle prime esperienze di particolare efficacia riferibili alla Neue Sachlichkeit (1923 - 1928) - la "Nuova Oggettività" - per poi proporre gli schizzi di viaggio e le chine simboliche (1931 - 1942), i "Tarnbilder" (1935 -1942), le monotipie (1947-1948), le chine gestuali (1946 - 1964) e le tempere e gli acquerelli che siglano con risultati di altissimo livello lirico gli ultimi anni della sua vita (1956 - 1965).

Il mondo originario di Bissier trova interessanti stimoli nella ricchezza espressiva delle civiltà arcaiche e delle tradizioni artistiche extraeuropee, che gli offrono temi, simboli e strumenti per superare i vincoli di una figurazione legata alla tradizione e, nello stesso tempo, contribuiscono alla maturazione di una spiritualità profonda che sarà fondamentale per tutta la sua ricerca.
Lo studio della calligrafia e della gestualità proprie della cultura e della vita orientali costituiscono un passaggio fondamentale della sua crescita culturale e artistica. Attraverso queste acquisizioni e la capacità di integrare il senso della pittura con quello della "grafia", della scrittura, Bissier giunge ad un linguaggio essenziale che assume come tema fondamentale della sua visione la natura morta, che legge nella sua essenzialità fino a fare di essa un puro strumento di suggestione per un'espressione astratta di grande intensità.

Il massimo sviluppo di questa sua poetica si verifica negli anni che seguono la fine della seconda guerra mondiale, quando l'artista sceglie di vivere nella tranquillità del paesaggio lacustre ticinese e a contatto con alcuni intellettuali che condividono le sue scelte.

Questa prima grande mostra su Bissier organizzata da un museo italiano costituirà certamente una sorpresa piacevole per tutti gli appassionati d'arte e certamente avrà nelle giornate di ArteFiera 2002 il tributo di un pubblico internazionale che conosce le grandi capacità e apprezza la semplicità d'espressione di questo artista.

L'approccio a Bissier da parte delle scuole di ogni ordine e grado sarà assecondato anche dagli esperti della sezione didattica del museo che troveranno spunti interessanti nelle sue opere e nel confronto ravvicinato con le opere di Giorgio Morandi esposte nelle sale adiacenti l'esposizione.

Tra le attività collaterali previste si segnala una tavola rotonda dal titolo Progetto di vita e identità artistica: Morandi e Bissier rispetto alla condizione contemporanea, che si terrà il 6 dicembre alle ore 18 nella Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio. Interverranno: Renzo Canestrari, Paolo Fabbri, Claudio Parmiggiani, Pedro Riz à Porta - nipote di Bissier - e Peter Weiermair. Moderatore: Paola Giovanardi

La mostra, che si avvale del sostegno della Pro-Helvetia - Fondazione Svizzera per la Cultura, della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, del CCS - Centro Culturale Svizzero di Milano, della Balboni Pubblicità e dell'Associazione Amici del Museo Morandi, sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editore di Milano, introdotto dai testi di Peter Weiermair, Enrico Crispolti, Volkmar Essers e Matthias Bärmann, e resterà aperta al pubblico dal 26 ottobre al 31 gennaio.

Prestatori:
Le 83 opere di Julius Bissier provengono dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, dall'Archivio Bissier di Ascona e dalla Galerie Alice Pauli di Losanna
Collaborazioni:
Pedro Riz à Porta da Ascona, Volkmar Essers da Düsseldorf, Alice Pauli da Losanna

Sezioni della mostra:
A. Neue Sachlichkeit (1923 - 1928)
B. Schizzi di viaggio e chine simboliche (1931 - 1942)
C. Tarnbilder (1935 -1942)
D. Monotipie (1947-1951)
E. Chine gestuali (1946 - 1964)
F. Tempere e acquerelli (1956 - 1965)

Perché
Julius Bissier (Freiburg im Breisgau, 1893 - Ascona 1965), artista ancora poco conosciuto in Italia, è legato alla cultura italiana e vicino a Morandi per sensibilità artistica e stile di vita.

L'isolamento e il silenzio ai quali è costretto dalla Germania nazista rendono più intensa la sua meditazione. Nella ricchezza espressiva delle civiltà arcaiche e delle tradizioni artistiche extraeuropee trova i mezzi per rinnovare il suo mondo figurativo ed esprimere una profonda spiritualità. La sua piena maturità artistica si compie dopo l'ultima guerra, nella tranquillità del paesaggio lacustre ticinese e a contatto con alcuni intellettuali che condividono le sue scelte.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci