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Contro l'invasore

Edizioni ETS

Pisa, 2004; br., pp. 96, cm 12x19.

ISBN: 88-467-1149-1 - EAN13: 9788846711496

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


"Quando t'avrò sconfitto so che non è finita: resta, breve o lunga, la vita."

I testi che qui si pubblicano non sono rime di guerra, militare o partigiana: la metafora bellica dell'"invasore" si applica a una turba psichica contro cui il soggetto poetico conduce la sua battaglia quotidiana. Il senso di questi componimenti si affida perciò più che alla singole unità, alla stessa loro serialità, alla continuità di un discorso in cui si riflettono le alterne vicende di quella lotta. L'ipostatizzazione del male nella figura del "torturatore" o del "nazista" permette all'io di fruire terapeuticamente di quella metafora, in un corpo a corpo dove le armi di cui egli dispone sono le parole, visto che la forza micidiale dell'avversario è la coazione al silenzio. Un modo fisico, dunque, confinante con la dimensione magica, d'interpretare il concetto di catarsi poetica ("prima pezzi di carne, poi parole").
Di qui l'elementarità dei metri e la funzione risolutiva delle rima, intese più che come suggelli musicali, come scatti conoscitivi o, verrebbe fatto di dire, come strumenti di 'stanamento' del nemico ("Ma nulla è come prima / se frattanto io t'acchiappo con la rima"). È questo che differenzia sostanzialmente il 'metodo' della Petrucci da quello di altri poeti della 'psiche offesa', compresa Vivian Lamarque di Poesie dando del Lei, la più affine comunque a Giuliana per l'impiego di metri elementari e la fulmineità di alcuni risultati. Luigi Blasucci

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