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Dov'è la vittoria? Piccola antologia aperta sulla miseria e la fallacia del vincere

Il Segno dei Gabrielli Editori

Negarine, 2005; br., pp. 110, cm 15x21.
(Un Futuro per l'Uomo. Testi).

collana: Un Futuro per l'Uomo. Testi

ISBN: 88-88163-60-3 - EAN13: 9788888163604

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.15 kg


Il libro presenta una raccolta di testi, note, pensieri, sulla vacuità della vittoria in guerra e nei rapporti quotidiani violenti o imperiosi. Perché attaccare la vittoria? C'è forse qui un amore del perdere, dell'esser vittime? O si pensa solo ad una vittoria nel mondo spirituale futuro, consegnando alla violenza la vittoria in questo mondo? Denunciando l'inganno della vittoria, si vuole proporre una ragione e un diritto senza forza? No. La nonviolenza è forza. La forza costruisce, la violenza distrugge. Nell'opinione dominante, viziata dall'ideologia della violenza, il guadagno del vincitore è il danno del vinto. Nel pensiero e nella strategia della forza nonviolenta, il guadagno è condiviso, magari minore, ma senza danni. E maggiore soprattutto la qualità umana, la soddisfazione, se non la felicità comune. La gestione dei conflitti con la forza umana dei mezzi costruttivi è l'alternativa alla guerra, sia pubblica che privata. Qui si intende smascherare l'inganno e l'illusione della vittoria: tentativo non superfluo, perché nei nostri anni l'idolatria mortale della guerra è tornata con arroganza a guidare i potenti e folli detentori di leve omicide. Chiamano vittoria, quando non precipitano invece nello stesso abisso che hanno aperto, quella che è la massima sconfitta umana: essere nemici, gli uni contro gli altri, perciò senza gli altri, dunque meno umani che mai.

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