Perché scrivere? Saggi, conversazioni e altri scritti 1960-2013
Traduzione di Gobetti N.
Torino, 2018; ril., pp. VIII-450, cm 14x22.
(Frontiere Einaudi).
collana: Frontiere Einaudi
ISBN: 88-06-23854-X
- EAN13: 9788806238544
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.53 kg
Trentuno libri, di cui ventisette opere di narrativa. Quando Philip Roth si è dedicato alla nonfiction è stato per festeggiare compleanni, accettare premi, rispondere a interviste o provocazioni, reinventare la storia. E offrire il suo sguardo sul mondo e sul presente. La prima parte di "Perché scrivere?", con saggi da "Leggere me stesso e altri", si apre con lo scenario immaginato di "Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno" e prosegue con discorsi e interviste sul suo lavoro. Queste pagine spaziano, per genere e temi, da un ipotetico Kafka insegnante del giovane Roth alle riflessioni sulla comunità ebraica, dai bilanci letterari con Joyce Carol Oates alle conversazioni - e relative smentite - sulla natura autobiografica di Portnoy o Zuckerman. La seconda sezione propone una nuova versione di "Chiacchiere di bottega", una serie di dialoghi con interlocutori come Appelfeld, Levi e Kundera, e di saggi su Malamud e Bellow. Roth si rivela qui un intervistatore appassionato, attento lettore dell'opera dei suoi colleghi e amici. La terza parte, "Spiegazioni", comprende brani inediti di un Roth approdato alla saggezza lucida e ironica della maturità: come "Errata corrige", una lettera aperta a Wikipedia in cui segnala gli errori commessi dall'enciclopedia online nelle pagine che lo riguardano e "Sugo o salsa", che svela la verità - o una delle sue declinazioni - su alcuni suoi famosi incipit. A completare il volume, due interviste rilasciate dopo aver abbandonato la scrittura: guardando commosso al passato, Roth ricorda con emozione i successi di una carriera letteraria che di fatto coincide con la sua vita.