Il caffè dell'oblio. Emmanuel Lévinas e la saggezza ebraica
EDB - Edizioni Dehoniane Bologna
Bologna, 2015; br., pp. 80, cm 11x18.
(Lapislazzuli. 55).
collana: Lapislazzuli
ISBN: 88-10-55854-5
- EAN13: 9788810558546
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.02 kg
"Si entra senza necessità. Ci si siede senza stanchezza, si beve senza sete. Pur di non restare nella propria stanza". Per il filosofo Emmanuel Lévinas, l'istituzione del caffè è un "non-luogo" per una società senza solidarietà, senza domani, senza impegni, senza interessi comuni e responsabilità reciproca. "Si sta lì, ciascuno al suo tavolino, davanti alla tazza o al bicchiere, ci si rilassa completamente al punto di non dover niente a niente e a nessuno; ed è perché si può andare al caffè a rilassarsi che si sopportano gli orrori e le ingiustizie di un mondo senz'anima", luogo giocoso della dimenticanza e dell'oblio dell'altro. La condanna senza appello del caffè, emblematica delle esigenze di un'etica innervata di saggezza ebraica e di esercizio talmudico, mostra che per Lévinas essere al mondo significa (sempre) rispondere d'altri, averne cura estrema e considerare la responsabilità illimitata come struttura essenziale, primordiale e fondamentale della soggettività.