Un'antichità «crudele». Etruschi e Italici nella letteratura italiana del Novecento
Edizioni Carocci
Roma, 2020; br., pp. 164, cm 15,5x22,5.
(Lingue e Letterature Carocci).
collana: Lingue e Letterature Carocci
ISBN: 88-430-9885-3
- EAN13: 9788843098859
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Peso: 0.22 kg
Gli Etruschi e gli altri popoli dell'Italia antica hanno lasciato tracce più misteriose e più inquietanti dei Romani conquistatori. Mentre la cosiddetta "classicità" greca e romana ci parla attraverso numerose fonti, gli Etruschi e gli Italici risultano di sconcertante laconicità, in quanto le fonti della loro storia sono per lo più indirette e scritte in altre lingue. Questa antichità remota, «più misteriosa e crudele» (come la descrive Carlo Levi), ha stimolato per secoli l'immaginazione degli scrittori. Nella letteratura italiana del Novecento l'immagine dell'Italia antica e gli spazi della sua memoria (necropoli, siti archeologici, antiche città, rovine) diventano spesso strumento di articolazione dei temi della perdita, del lutto, della sparizione, dell'estinzione, ma anche di rinascita e persistenza. Studiando quattro casi di ricezione della storia dell'Italia antica nella letteratura italiana dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento, il volume fornisce un esempio della profondità teorica e dell'ampiezza del raggio di interesse di quest'area ancora poco esplorata della sopravvivenza dell'antico, aprendo così nuove prospettive di ricerca.