Paginette
Polistampa
A cura di Pane A.
Firenze, 2002; br., pp. 176, ill., cm 15x21.
(Antonio Pizzuto. Opere).
collana: Antonio Pizzuto. Opere
ISBN: 88-8304-437-1
- EAN13: 9788883044373
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.3 kg
Iniziato il 16 febbraio del 1962, e pubblicato in prima edizione nel 1964, Paginette svolge una funzione fondamentale nell'opera, unitaria e coesa, di Antonio Pizzuto, collocandosi fulcro fra i grandi romanzi a raggiera che lo precedono e i successivi, via via più rasciugati, mosaici micronarrativi. A metà strada, dunque fra polifonia romanzesca di Ravenna (1962) e le patenti strutture musicali che fanno l'intreccio di Sinfonia (1966), Paginette resta comunque un romanzo, un grande romanzo, in cui però un vertiginoso, umoristico e tante volta appassionato e commovente montaggio delle attrazioni sostituisce, con esplicita consapevolezza, la mera concatenazione di fatti più o meno inauditi con cui, di solito, la prosa romanzesca più sciatta mette a dormire i propri lettori. Ma l'autore di Paginette , resta inteso, proprio per quanto ci convoca tutti al grande processo creativo che sostanzia questo romanzo, non può né vuole rinunciare all'ipotesi iperrealista (con Joyce certo, ma sempre partendo da Flaubert) che sostituisce il punto di vista fisso della prosa equitonale con un lavoro abile di regia che accoglie e giustappone immagini e suoni carpiti da camere e microfoni disseminati praticamente in ogni dove, nel palazzo piccolo-borghese autentico protagonista dell'opera e nei suoi immediati dintorni spazio-temporali. Non c'è esilio domestico, non c'è muro, non c'è cuore, intrappolato in questo risonante palazzo dell'ora costruito una paginetta dopo l'altra, che non sia sfondato, e aperto, e squadernato, dal flusso inarrestabile dell'indiretto libero pizzutiano, da cui sempre emergono improvvisi, facendoci un po' sobbalzare, squarci di discorso diretto, voci insomma, voci vive, da ricreare e risentire, in compresenza. Ne deriva un coinvolgimento, per il lettore, che non ha forse eguali nella nostra storia letteraria, e che fa di questo romanzo uno dei punti più alti del grande progetto narrativo di Antonio Pizzuto. Contiene la bibliografia completa. Postfazione di Gabriele Frasca.