Reduci del Corona. Cosa è rimasto dopo la tempesta
Corsiero Editore
A cura di De Pace L.
Reggio Emilia, 2099; br., pp. 154, ill., cm 19x23.
(Cataloghi).
collana: Cataloghi
EAN13: 9791280824202
Soggetto: Fotografia
Testo in:
Peso: 0.54 kg
Nel 2020 il Covid-19 è prepotentemente entrato nella nostra quotidianità. La pandemia che su scala mondiale ha scosso il nuovo millennio ha messo in crisi tutti sistemi, ha cambiato le nostre abitudini e ha lasciato segni profondi nelle vite di tutti noi. A poco a poco ci siamo abituati alla sua presenza e abbiamo imparando a convivere con questo virus, ma tante sono state le conseguenze che ha lasciato e altrettanti sono ancora oggi gli strascichi emotivi con i quali ognuno di noi deve fare i conti. Dal 21 febbraio 2020, giorno in cui è stato registrato il primo focolaio di Coronavirus SARS-CoV-2 nel comune lombardo di Codogno, medici di base, infermieri, anestesisti, rianimatori, operatori socio sanitari, volontari e specialisti di ogni categoria sono stati impegnati a portare il Paese fuori da una crisi sanitaria nella quale sono morte migliaia di persone. In poche settimane, il Coronavirus ha colpito indistintamente persone in salute e già affette da precedenti malattie, giovani e anziani, comuni cittadini e gli stessi operatori sanitari impegnati a combatterlo. In questo lungo lavoro fotografico che ho intitolato Reduci del Corona, iniziato nel mese di aprile 2020, ho cercato di soffermarmi proprio su coloro che fisicamente hanno messo a repentaglio la propria vita per far sì che adesso, a distanza di oltre 20 milioni di contagi e quasi 180 mila morti, possiamo cautamente ritenerci fuori pericolo. Il personale sanitario italiano ha messo anima, cuore, fatica, sacrifici e a volte anche la vita stessa in questa battaglia contro il Coronavirus e inevitabilmente ne porta i segni, sia sopra che sotto la pelle.