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Cratilo

Libri dell'Arco

A cura di Primiceri S.
Traduzione di Martini E.
Rimini, 2099; br., pp. 124, cm 12x19.

EAN13: 9791280625793

Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Extra Europa,Società e Tradizioni

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.12 kg


In questo dialogo è trattato il problema del linguaggio, o meglio, della correttezza dei nomi. Protagonisti del dialogo sono Socrate, Ermogene e Cratilo. Nel dibattito tra i protagonisti emergono le due teorie sul linguaggio. Ermogene simboleggia la concezione sofistica del linguaggio: per i Sofisti, a partire da Protagora, se "l'uomo è misura di tutte le cose", ogni tipo di nome si adatta a seconda delle condizioni poste dall'uso. Cratilo simboleggia invece la concezione naturalistica del linguaggio: esiste un'assoluta identità tra nome e cosa nominata. Il nome è vero sempre, perché racchiude in sé la stessa natura che pervade la cosa nominata. Platone, invece, fonda la sua concezione del linguaggio sull'ontologia; per Platone è immediatamente evidente che esista un'altra realtà al di fuori del nome; è la realtà stessa delle cose a cui i nomi si riferiscono. Bisogna infatti che esista una natura al di fuori del nome perché esista una reale nominabilità.

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