Il farmaco
Fandango
Roma, 2010; br., pp. 234, cm 14,5x21.
(Galleria Fandango).
collana: Galleria Fandango
ISBN: 88-6044-171-4
- EAN13: 9788860441713
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.309 kg
Enza ha un fascino indefinibile, occhi "che hanno solo lei e i gatti", un'andatura dai passi lievi. Infermiera dalla vita privata apparentemente comune, trascorre le sue giornate in un ospedale di provincia. Il primario non può fare a meno di notarla. I suoi assistenti lo chiamano Bardamu, il nickname che egli stesso adopera nelle chat per agganciare le destinatarie dei suoi assalti erotici e farne oggetti simbolici delle depravazioni più torbide. Ma Enza, Enza diventa per lui una vera ossessione: vorrebbe sottometterla, umiliarla, con un desiderio accanito di supremazia. Neanche la donna, però, è del tutto esente da lati oscuri: c'è come un guasto, dietro i suoi gesti e i suoi pensieri, che nessun farmaco sembra in grado di curare. La relazione con suo marito Mario è violenta, routinaria, eppure indispensabile ai rispettivi equilibri mentali. Sul lavoro, Enza passa dall'essere un angelo tra le corsie a un carnefice privo di pietà per le sofferenze degli altri. Gilda Policastro attraverso una ricercata alternanza di scrittura prosaica e lirica accompagna il lettore in un viaggio spudorato e insieme pietoso nella malattia, condizione che si sovrappone alla salute fino a identificarsi pienamente con essa. Enza, Bardamu, il cieco, Mario e tutti gli altri personaggi, medici e malati, sadici e masochisti, sono abitati da analoghe zone d'ombra e accomunati da ferite nascoste che forse solo il farmaco più potente di tutti, l'amore, potrebbe curare. Se esistesse.