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Raffaello e il classicismo francese del XVII secolo

Accademia Raffaello

Urbino, 2003; br., pp. 90, 15 ill. b/n, cm 17x24.
(Quaderni).

collana: Quaderni

ISBN: 88-87573-12-3 - EAN13: 9788887573121

Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Europa

Extra: Arte Francese

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.3 kg


La presenza di Raffaello nell'arte francese del Seicento è oggetto di una lucida indagine condotta da Édouard Pommier, e confluita in una articolata relazione tenuta in Urbino in occasione del genetliaco del Divino Pittore.
Il posto privilegiato che il Sanzio occupava nella. penisola transalpina nel XVII secolo, è testimoniato dall'attenzione che l' Académie Royale dedicò al culto di un Artista, che divenne il vero e proprio nume tutelare della pittura francese. Attorno al 1650, l'opera raffaellesca è eretta a paradigma e conferisce dignità ad un movimento artistico, che sino a quel momento era privo di radici e di fondamento dottrinale. Spetta a Nicolas Poussin, eletto dalla critica coeva come il 'novello Raffaello', l'onere di riappropriarsi degli stilemi della grazia e della bellezza, che avevano reso universale il genio dell'Urbinate. E lo studio dell' opera artistica del Sanzio aiuta la pittura francese a trovare un percorso, che condurrà -attraverso la liberazione dalla pesantezza del manierismo fiammingo -al punto d'arrivo del classicismo.
Se la produzione di Poussin è un commento senza parole all'opera di Raffaello, tutta la cultura francese della seconda metà XVII secolo è concorde nell'esaltazione dell'artista urbinate, che rappresenta nel contempo il passato e la norma per l'avvenire della Scuola pittorica d'oltralpe.
In questo contesto si collocano i due contributi, qui riprodotti in appendice: la "Première conférence» di Charles Le Brun del 7 maggio 1667, e la "Quatrième conférence" di Nicolas Mignard del 3 settembre 1667.
Questi due testi rappresentano una ulteriore testimonianza della missione che l'Accademia francese di Pittura e Scultura assegnò ai seguaci dell'arte raffaellesca: quella di dissipare la "maniera gotica e barbara" che aveva contrassegnato la produzione artistica dell'ultimo secolo, per raggiungere un traguardo di perfezione universale.

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