Warfare-welfare. Intervento dello Stato e diritti dei cittadini (1914-1918)
Edizioni Carocci - La Nuova Italia
Roma, 2013; br., pp. 199, cm 15,5x22,5.
(Studi Storici Carocci. 191).
collana: Studi Storici Carocci.
ISBN: 88-430-6750-8
- EAN13: 9788843067503
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.252 kg
La Prima guerra mondiale produsse una svolta riguardo ai diritti di cittadinanza, avviando un processo che si sviluppò negli anni successivi. Oltre a provvedere agli aspetti militari, ogni Stato si trovò infatti a dover evitare un cedimento del "fronte interno" e a elaborare misure capaci sia di convogliare il consenso della popolazione alla scelta bellica, sia di contenerne il prevedibile dissenso. L'intervento dello Stato s'indirizzò pertanto verso politiche assistenziali e di potenziamento dei diritti sociali, e verso norme preventive e repressive dei diritti civili e della libertà di opinione. La prima parte del volume si concentra pertanto sulle politiche sociali attuate dai principali Stati europei nel campo dell'assistenza e in quello dell'organizzazione del lavoro industriale soprattutto negli anni della Prima guerra mondiale, periodo di norma trascurato dagli studi storici e sociologici. Nella seconda si sofferma invece sui rapporti istaurati in Italia tra autorità politiche e militari circa la militarizzazione della vita civile: in particolare, sul fenomeno dell'internamento di civili, che rappresentò la violazione più macroscopica dei diritti di cittadinanza e riguardò sia cittadini stranieri che italiani; e su un "Piano di difesa" - finora sconosciuto - ideato da Giolitti nel 1904 e rimasto in vigore fino al 1935, che prevedeva il passaggio della gestione dell'ordine pubblico dalle autorità civili a quelle militari in caso di disordini.