Diario giapponese. Immagini di oggi tra ieri e domani
Quattrini Andrea
Gangemi Editore
Testo Italiano e Inglese.
Roma, 2008; br., pp. 32, ill. b/n, cm 24x16,5.
(Arti Visive, Archeologia, Urbanistica).
collana: Arti Visive, Archeologia, Urbanistica
ISBN: 88-492-1477-4 - EAN13: 9788849214772
Soggetto: Collezioni,Fotografia
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Orientale & Indiana
Testo in:
Peso: 0.1 kg
È un Paese in costante tensione fra passato e futuro: un passato che al tempo stesso è fardello e risorsa; un futuro che se da un lato spaventa dall'altro attrae. Il vecchio intento a leggere il giornale nel ryokan di famiglia ignora i neoimpiegati con la ventiquattrore in mano che affrettano il passo per le vie di Shinjuku . Non si tratta di stonature, ma di musica dodecafonica che supera le regole del sistema tonale a cui siamo abituati. Andrea Quattrini aiuta a cogliere il carattere universale di un mondo che è stato per troppo tempo considerato agli antipodi del nostro. Con queste foto il Giappone diventa all'improvviso - il tempo di uno scatto - molto più vicino.
Dalla presentazione di Umberto Vattani Presidente della Fondazione Italia Giappone Andrea Quattrini nasce nel 1967 a Roma, dove vive e lavora nel settore della comunicazione. La passione per la fotografia lo accompagna sin dall'adolescenza e il bianco e nero è il suo linguaggio. Attraverso questa tecnica interpreta l'uomo ed il mondo che lo circonda con una visione interiore e del tutto personale. Fotografo discreto e sensibile, ama usare l'obbiettivo come uno strumento di conoscenza di persone, luoghi e storie dal quotidiano. Le sue immagini sono caratterizzate da rigore, pulizia e accuratezza dei tagli. Lavora a progetti personali, realizzando mostre e pubblicazioni in Italia e all'estero. La fotografia è per lui comunicazione, creatività e lavoro manuale: utilizza macchine fotografiche prive di automatismi, sviluppa e stampa personalmente le sue immagini, potendo così intervenire anche sull'immagine finale. Il bianco e nero come istinto: "...qualcuno ha detto che i nostri sogni sono in bianco e nero e forse è proprio così...".
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