La tempesta benevola
Europa Edizioni srl
Roma, 2024; br.
collana: Chronos. Autobiografie di Cittadini
EAN13: 9791220148061
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.36 kg
La tempesta benevola è la storia di Aga, bambina cresciuta nella Polonia degli anni Ottanta che fin da piccola impara a stare un passo indietro per non attirare le ire degli adulti. Una madre incapace di donare amore, un patrigno che, alle soglie dell'età adulta, sceglie per lei il futuro: lasciare la sua terra e trasferirsi a lavorare in Italia. Lo smarrimento iniziale, il dolore per i sogni infranti lasciano pian piano spazio alla consapevolezza che quella vita, in fondo, è un dono inaspettato del destino. Invisibile e silenziosa, guidata dal proprio istinto, la protagonista riuscirà a proiettarsi al di là del dolore antico, scoprendo attraverso l'incontro con l'amore vero cosa significhi essere amata. Un uomo speciale e la maternità sembrano rimettere a posto le cose, sanare i conflitti emotivi riflesso di una famiglia d'origine che non è stata in grado di donarle affetto, ma l'ennesima prova è lì ad attenderla, trascinandola stavolta nel baratro. La determinazione e la forza, l'attaccamento alla vita saranno gli strumenti per giungere alla salvezza. Aga si lascerà attraversare dalle emozioni più intense per scoprire che, soltanto affrontandole, esse potranno guidarla verso la rinascita. Un'esistenza travagliata, fatta di solitudine, affetto negato, violenza e lutti d'improvviso viene rischiarata dalla luce di una consapevolezza: niente e nessuno cancellerà il passato, responsabile di avere reso l'autrice la donna fiera e orgogliosa che si dona intimamente in queste pagine, senza risparmiarsi. Non arrendersi mai, nel modo che possiamo, è il messaggio che l'autrice vuole donare al lettore, guidato sapientemente da una scrittura schietta e a tratti forte. Chi legge è chiamato a riflettere, scosso da una tempesta che, come recita il titolo, vuole essere benevola, ossia condurre a un pensiero attivo, che diviene agire, e mai alla distruzione. Mi piace pensare a me come a una tempesta che semina riflessione e non distruzione, che spinge a lottare per la salvezza e non verso le rinunce, l'abbandono della fiducia in qualcosa di bello. [...] Lasciatevi sconvolgere dai miei eventi, piangete e infine sorridete con me, tenendo a mente il regalo più importante che la mia testimonianza intende donarvi: ricordarsi che si sopravvive, sempre.