Corruzione. Prevenire e reprimere per una cultura della legalità
Vita e Pensiero
Milano, 2023; br., pp. 150, cm 12x24.
(Piccola biblioteca per un Paese normale).
collana: Piccola biblioteca per un Paese normale
ISBN: 88-343-4352-2
- EAN13: 9788834343524
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 1 kg
L'attenzione dell'opinione pubblica e della classe dirigente nei confronti della corruzione fa registrare un andamento oscillante. Negli anni di 'Mani pulite' sembrava essere il problema per eccellenza del nostro Paese. Oggi invece riscuote scarsa risonanza sui media, inducendo a pensare che il fenomeno sia stato ridotto a male marginale ed eccezionale. Eppure, stando al principale indicatore internazionale (CPI), l'Italia si trova solo al quarantaduesimo posto nella classifica delle nazioni più virtuose in materia, segno di un persistente, anche se non eclatante, radicamento della corruzione. Si può facilmente intuire quanto siano nefaste le sue conseguenze in termini non solo di inquinamento dei legami sociali e politici, ma anche di inefficienza del sistema economico. Raffaele Cantone, che ha presieduto l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) dal 2014 al 2019, offre in questo saggio un quadro chiaro e completo del fenomeno, corredato da riferimenti storici e analisi antropologiche. In particolare, il libro dà conto dei notevoli progressi nel contrasto alla corruzione grazie sia allo sviluppo di una legislazione avanzata, capace di bilanciare repressione penale e prevenzione amministrativa all'interno di un sistema di regole coerente e organico, sia al ruolo e ai poteri penetranti esercitati dall'ANAC. Tale complesso - impostosi qualche anno fa a livello internazionale come una best practice, al pari della legislazione antimafia - oggi necessita di essere sostenuto, completando e sistematizzando la strumentazione legislativa (senza indulgere a maldestri provvedimenti in nome di una malintesa semplificazione burocratica) e soprattutto incrementando presso la pubblica amministrazione, il ceto politico e i cittadini comuni la cultura della legalità. Senza di essa nessuna riforma di legge o attività di repressione può contenere stabilmente questa piaga che affligge il Paese, impedendogli di essere normale.