La Spezia. Una nuova idea di città
Edizioni ETS
Pisa, 2022; br., pp. 86, ill., cm 12x24.
ISBN: 88-467-6327-0
- EAN13: 9788846763273
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Parchi, Giardini e Ambiente,Urbanistica e Viabilità
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Liguria
Testo in:
Peso: 0.65 kg
«Il presente lavoro è il succinto resoconto di una serie di vicende urbanistiche cittadine vissute e di pensieri condivisi con l'arch. Silvano D'Alto (recentemente scomparso) nel corso dell'ultimo cinquantennio di storia urbana. È anche la manifestazione della necessità di uscire con coraggio dalle angustie dell'odierno dibattito urbanistico contribuendo con un libero ventaglio di idee a scoprire - inventandole - le immagini di una Spezia futura 'di tutti' e, forse, più bella; basando ogni proposta su argomentazioni urbanistiche convalidate dalla storia urbana e legittimate da previsioni verosimili. Certamente, da molti, il contributo di idee proposto sarà falsificato, oltre che per diversi motivi di varia natura, anche perché sarà ritenuto velleitario e ingenuo, tenuto conto dell'orientamento delle attuali azioni politiche per cui: alla collettività è resa pressoché impossibile qualsiasi decisione sull'uso del suolo urbano; lo spazio pubblico, inteso come 'bene comune' e fondamento delle città, risulta, nella quasi totalità dei casi, perdente nei confronti delle dominanti forze privatistiche; anche in seguito alla diffusa tendenza alla deregulation nei confronti di leggi di salvaguardia ambientale, che pur esistono. Tuttavia mi è parso valesse la pena di compiere uno sforzo cognitivo per comprendere la storia di questa città, la condizione in cui viviamo oggi, al fine di scoprire gli indizi di un futuro possibile, alternativo allo stato attuale. Non è più accettabile che, al riparo di una falsa opinione ideologica, incolta e senz'anima, per cui gran parte degli spazi della città e del golfo vengono percepiti e definiti come compromessi*, si debba procedere nella pianificazione urbana con interventi miopi senza respiro culturale, che finiscono per pregiudicare sempre più il destino della Spezia futura. [...]» (Dalla prefazione di Renato Raggi).