Michelangelo. Grafia e biografia. Disegni e autografi del maestro
Mandragora
Catania, Le Ciminiere, 29 aprile - 27 giugno.
Firenze, 2004; br., pp. 120, ill. b/n e col., cm 24,5x29.
ISBN: 88-7461-055-6
- EAN13: 9788874610556
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Ristampe anastatiche, Epistolari,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Questa mostra vuol percorrere, attraverso l'esame della sua grafia, la lunga vita di Michelangelo, nato a Caprese, nel contado di Arezzo, nel 1475, e morto a Roma nel 1564. L'indagine è resa possibile dalla pietà storica di alcuni discendenti dell'artista, devoti alla memoria del grande avo, che accolsero e conservarono nella dimora fiorentina della famiglia, la Casa Buonarroti di via Ghibellina, opere e documenti relativi a Michelangelo. Nonostante le varie vicissitudini che la Casa subì nei secoli, è proprio qui che si trova il nucleo più ricco di materiale michelangiolesco, tanto vario e cronologicamente completo da rendere possibile, attingendo unicamente a questa fonte, un ritratto biografico come quello che la mostra propone. A partire dalle prime lettere e dalle poesie della giovinezza fino alla corrispondenza estrema dell'artista, ormai quasi novantenne, con il prediletto nipote Leonardo, la mostra trova il suo centro ideale in due fasi fondamentali della vita di Michelangelo: il periodo fiorentino della sua maturità, con i frequenti viaggi a Roma, ma anche, per cercar marmi, a Carrara e a Pietrasanta, e il successivo periodo del trasferimento a Roma, dove diventerà architetto della fabbrica di san Pietro. Le testimonianze del periodo fiorentino - lettere e disegni - documentano l'intenso impegno di Michelangelo in particolare intorno a due grandi imprese : la tomba di Giulio II che, per volontà espressa dallo stesso papa fin dal 1505, avrebbe dovuto essere posta in san Pietro a Roma ma che non fu mai portata a termine; e la tormentata impresa della fabbrica di san Lorenzo a Firenze, dal progetto mai eseguito per la facciata della basilica alle esemplari realizzazioni della Sagrestia Nuova e della Biblioteca Laurenziana. Il periodo romano documenta tra l'altro l'intensa amicizia di Michelangelo con il giovane patrizio romano Tommaso Cavalieri e con Vittoria Colonna. Spicca in questo contesto la presenza in mostra di uno dei più alti capolavori della produzione grafica di Michelangelo: il disegno raffigurante Cleopatra, che fu donato a Tommaso Cavalieri alla metà degli anni trenta del Cinquecento. L'emozionante sequenza degli originali michelangioleschi è affiancata, lungo il percorso espositivo, da una scelta di dipinti, miniature, bronzi, medaglie, incisioni, volumi a stampa, che commentano efficacemente questo percorso biografico. Su questa falsariga si incontrano prove grafiche di alto impegno, come i disegni, scelti qui con l'occhio fisso al risvolto biografico, siano essi di figura, o di progetto architettonico, o provenienti direttamente dai cantieri e dalle cave, come i famosi blocchi di marmo schizzati a beneficio degli scalpellini. La mostra è dunque costituita da opere di proprietà della Casa Buonarroti; ad esse si aggiungono due prestigiosi pezzi: una Croce processionale in lamina d'argento, opera inedita di grande rilievo; proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Neve a Vallecupola (RI), nella quale una recente indagine critica ha riconosciuto un capolavoro di Jacopo Del Duca, lo sculture e architetto siciliano attivo a Roma a fianco di Michelangelo nel cantiere della Tomba di papa Giulio II in San Pietro in Vincoli. La presenza sulla croce di uno stemma cardinalizio recentemente identificato come quello di Ranuccio Farnese, ha permesso di ricondurre l'opera nell'ambito della committenza farnesiana.