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Il Mistero delle II Torri

Le Chateau

Aosta, 2013; br., pp. 184, cm 15x21.
(Le Verger du Château).

collana: Le Verger du Château

ISBN: 88-7637-166-4 - EAN13: 9788876371660

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.46 kg


Il fil rouge che accompagna il lettore ne Il mistero delle II torri è il libro nel libro, mentre il titolo, ispirato al genere fantastico e surreale, rimanda alle tinte "noir" del "fantastico nero" di Edgar Allan Poe. Ma con una differenza, chi investiga non lo fa per professione: è una ghost writer che ha, però, molte cose in comune con Auguste Dupin, il personaggio creato sempre da Poe, capostipite di investigatori al maschile altrettanto famosi come Sherlock Holmes ed Hercule Poirot.
La scrittrice-fantasma riceve nel suo studio uno strano cliente, Antelmo, che le commissiona un libro e, frettolosamente, si allontana dopo aver lasciato sulla scrivania un fascicolo e delle foto. Da quelle foto "scatta" il giallo di una misteriosa scomparsa. Il richiamo dei "cari fantasmi" è più forte della ragione. La ghost writer, nei panni di investigatrice, parte alla volta del "paesello" accompagnata dallo strano cliente, ormai nel ruolo di assistente.
Indizi, apparizioni di fantasmi, torri, cunicoli, manoscritti, bande di criminali, sarcofaghi, capitelli, delitti, sequestri si susseguono in un groviglio di eventi, situazioni e personaggi al limite della credibilità. Come in un puzzle, la narrazione si scompone e ricompone in un continuo avvicendarsi di domande senza risposte definitive. C'è sempre un libro, però, che può interpretare i "geroglifici" di questa storia e diventarne parte essenziale. Dal "paesello" di poche anime le indagini si estendono fino ad arrivare in un luogo del regno di Francia e a Manhattan.
Humor e ironia non risparmiano ispettori e commissari messi a dura prova dal gioco intellettuale di una investigatrice dilettante. Il mistero s'infittisce sempre di più attorno alle due torri, metafora di un'apocalisse biblica della contemporaneità. L'allusione alle torri gemelle è evidente, ma Ground Zero assume una dimensione simbolica come le Piramidi, i templi Maya e le grandi abbazie. A spiegarla è l'inaspettata scoperta della parola chiave.

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