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L'incanto del dispositivo. Foucault dalla microfisica alla semiotica del potere

Edizioni ETS s.r.l.

Pisa, 2011; br., pp. 445, cm 14x21.
(Segni del Pensiero. 14).

collana: Segni del Pensiero

ISBN: 88-467-2969-2 - EAN13: 9788846729699

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.5 kg


Per tradizione, l'esercizio critico ha sempre avuto di mira l'emancipazione del soggetto, la sua liberazione dai vincoli del potere. Ma, a partire da Foucault, la riflessione teoretico-politica ha profondamente ridisegnato i rapporti tra soggetto, potere e critica delineando un quadro problematico che costituisce oggi uno dei temi al centro del dibattito filosofico.
Che cos'è un dispositivo? In che modo la storicità produce soggettivazione? La pratica "parresiastica" e le "tecniche del sé" si sottraggono alle reti di sapere-potere o ne sono anch'esse segnate? Cosa rende possibile il carattere "universalizzante" e "individualizzante" della governamentalità?
Questi e altri nodi teorici sono oggetto d'indagine del presente libro, che alterna pagine dedicate a un serrato confronto con Foucault, mettendone a frutto ambiguità e aporie, a pagine in cui viene delineata una genealogia del potere e della critica nei loro rapporti con le pratiche di scrittura, dalla civiltà mesopotamica all'antica Grecia. Proprio nelle oggettivazioni e nelle soggettivazioni prodotte dal dispositivo della scrittura vengono infatti rintracciate, dall'autore, tanto le condizioni di possibilità del potere disciplinare e biopolitico, quanto la genesi dell'atteggiamento critico. Emergono così i lineamenti di una "semiotica del potere" in cui lo stesso sguardo genealogico è problematicamente coinvolto.

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