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Vita e morte dell'immagine. Una storia dello sguardo in Occidente

Editrice Il Castoro

Traduzione di Pinotti A.
Milano, 2009; br., pp. 268, cm 14x22.

ISBN: 88-8033-523-5 - EAN13: 9788880335238

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.3 kg


Un imperatore cinese chiede al suo primo pittore di cancellare una cascata dipinta, perché lo scroscio dell'acqua non lo fa dormire. Leon Battista Alberti consiglia a chi non riesce a prendere sonno la contemplazione di dipinti raffiguranti fontane, fiumi e cascate: "L'acqua dipinta che disturbava il cinese calmava il toscano". Questi due casi eloquenti ci raccontano del potere misterioso delle immagini in tempi e luoghi diversi. Dal loro confronto prende le mosse l'indagine di Debray, impegnata a ricostruire una storia dell'immagine che sia insieme una "storia dello sguardo in Occidente". Servendosi degli strumenti della mediologia - in cui confluiscono storia dell'arte e delle tecniche, filosofia e scienza delle religioni, sociologia e storia delle idee -, in una prospettiva che unisce ciò che l'Occidente ha sempre separato (spirituale e materiale, soggetto e oggetto, essere e apparire, artisticità e tecnologia), Debray ripercorre la presenza dell'idolo, la rappresentazione dell'opera d'arte, fino alla simulazione dell'immagine digitale. La genealogia del nostro inconscio ottico, radicato nell'arcaica logosfera e sviluppatosi nella moderna grafosfera, ci mostra al contempo il nostro destino: la morte della società dello spettacolo e l'avvento, grazie alla rivoluzione numerica, della terza era, la videosfera.

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