Stato mondiale o «nomos» della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso
Edizioni Diabasis
Parma, 2008; br., pp. 140, cm 14x21.
(Terra e Mare. 1).
collana: Terra e Mare
ISBN: 88-8103-603-7
- EAN13: 9788881036035
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.16 kg
A distanza ormai di quasi sessanta anni dalle pagine dedicate da Schmitt al Nomos della terra, la «grande antitesi della politica mondiale» tra pluriverso e universo, lungi dall'aver trovato soluzione, è divenuta, semmai, di ancor più scottante attualità con il sopraggiungere dell'età globale. Pur con tutti i suoi limiti intrinseci, la teoria schmittiana dei grandi spazi ha l'indubbio merito di porre l'accento sulla necessità di pensare a un pluriverso in grado di contrastare le spinte universalistiche della potenza imperiale di turno, oltre a smascherare il carattere ideologico dell'attuale "umanitarismo". Tuttavia, oltre l'antitesi schmittiana tra universo e pluriverso, se davvero si vuole fugare lo spettro di un Impero universale o quello, altrettanto minaccioso, di una guerra civile mondiale, nell'epoca della globalizzazione universo e pluriverso non sono i termini di un'alternativa, ma vanno pensati insieme. Solo una politica dell'ospitalità può ispirare il pluriverso di una confederazione di grandi spazi, i quali si riconoscono nell'universale con-vivenza che consente a ciascuno di scoprire quell'estraneo che è e quell'ospite che è chiamato a diventare.