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Lo spazio dei Vinti. Una lettura antropologica di Verga

Edizioni Carocci

Roma, 2022; br., pp. 236, cm 12x24.
(Lingue e Letterature Carocci).

collana: Lingue e Letterature Carocci

ISBN: 88-290-1730-2 - EAN13: 9788829017300

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Esiste una critica antropologica della letteratura? Se sì, quali sono i suoi scopi e i suoi metodi? E quali prospettive può offrire, oggi, a una storia letteraria in crisi di identità? Il volume risponde a queste domande confrontandosi con l'opera di Giovanni Verga, l'autore che più di ogni altro, in Italia, ha suscitato l'interesse di demologi e antropologi, e che più spesso ha costretto la critica a interrogarsi sul rapporto tra realtà e finzione narrativa. Centro indiscusso di Vita dei campi e dei Malavoglia (che insieme a Mastro-don Gesualdo sono oggetto di questo studio), il mondo "altro" della cultura popolare, così come la dialettica fra tradizione e modernità che lo attraversa, non è solo un contenuto, ma anche ciò che dà forma a una rappresentazione "emica", ottenuta grazie agli artifici di regressione e di straniamento. La tesi del volume è che con Verga la letteratura italiana abbia conosciuto una vera e propria svolta antropologica, i cui ultimi effetti si sarebbero visti con Pasolini e Calvino. Ai due estremi di questo percorso quasi secolare stanno, da un lato, la nascita della demologia come scienza e la diffusione di una cultura antropologica negli anni Settanta e Ottanta dell'Ottocento e, dall'altro, la morte dell'ethnos e la fine della civiltà contadina, avvenuta verso la metà del Novecento.

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