Il mosaico absidale di S. Clemente a Roma. Exemplum della Chiesa riformata
Fondazione CISAM
Spoleto, 2006; br., pp. 128, ill. b/n e col., cm 21,5x29,5.
(Studi e Ricerche di Archeologia e Storia dell'Arte. 7).
collana: Studi e Ricerche di Archeologia e Storia dell'Arte
ISBN: 88-7988-486-7
- EAN13: 9788879884860
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Città,Mosaico
Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Roma
Testo in:
Peso: 0.59 kg
Il mosaico absidale di San Clemente a Roma, concepito durante il pontificato di Pasquale II (1099-1118) e terminato verosimilmente durante il breve pontificato di Gelasio II (1118-1119) è un monumento esemplare della politica artistica della Chiesa riformata. Sulla base dei risultati dei recenti restauri che hanno confutato la presenza di diverse fasi di realizzaione del mosaico e attingendo a moderne teorie di ricerca quali quelle di Micheal Foucault e Mary Carruthers, il libro fornise una radicale rilettura del mosaico e dimostra che le immagini, i testi e le epigrafi appartengono ad un unico progetto decorativo volto a differenziare il "discorso" artistico. Tale programma scaturisce dal contesto storico, artistico e culturale del tempo. Gli scritti di Pier Damiani e Bruno di Segni, teologi e teorizzatori dei principi della Riforma gregoriana, nonché del maestro di retorica Alberico di Montecassino, uniti alla partecipazione (diretta o indiretta) di Leone Ostiense, del cardinale Anastasio, di Pasquale II, di Giovanni da Gaeta, influenzarono il programma artistico del mosaico. L'esame degli elementi decorativi e delle iscrizioni rivela che la concezione e la realizzazione del mosaico fu il prodotto di un pensiero retorico che organizzò, in uno schema diagrammatico, le conoscenze teologiche, scientifiche e dottrinarie, per esaltare gli ideali della Chiesa riformata. I due diversi "stili", impiegati nell'arco absidale e nella calotta, devono ricondursi nell'ambito di una strategia artistica che mirava a differenziare il linguaggio e la comunicazione del messaggio figurato. L'arco abisdale, con raffigurazioni monumentali, si rivolge al popolo dei fedeli con l'iscrizione del Gloria, cantato durante le Messa del Natale. Nella calotta, le scene di vita quotidiana e le numerose raffigurazioni di animali, nascoste tra i tralci di acanto, sono la trasposizione figurata degli exempla, i racconti esemplari che la Chiesa usava per illustrare e ricordare l'eterna lotta tra Bene e Male. A S. Clemente, per un sottile gioco di richiami grafici e cromatici desunti dalle pratiche dello scriptorium, dalle tecniche di memoria e di predicazione, essi si rivelano espressamente indirizzati alla lettura privilegiata dei canonici regolari, per i quali la chiesa era stata ricostruita. In particolare, la figura enfatizzata di sant'Ambrogio, svela il funzionamento retorico del meccanismo iconografico e indica il significato delle immagini paradisiache culminanti nel "volario" degli ultimi registri, ispirate dall'Hexaemeron che Pier Damiani riprese nel suo bestiario, composto per i monaci di Montecassino. Tale complesso sistema semantico si integra con le pratiche liturgiche della basilica e corrisponde all'uso e alle funzioni degli spazi architettonici e degli arredi. La questione delle influenze dell'abbazia cassinese sul mosaco, infine, viene riaperta dall'esame paleografico delle iscrizioni, avvalorando così l'ipotesi di un serrato scambio culturale tra Roma e Montecassino, finalizzato alla divulgazione dei principi della Riforma gregoriana.
Indice del volume: HERBERT L. KESSLER, Preface
INTRODUZIONE
I LE PREMESSE - 1. Le vicende storiche - 2. I canonici riformati - 3. La situazione conservativa - 4. Le interpretazioni correnti - II L'ARCO
ABSIDALE: IL TRIONFO DELLA CHIESA RIFORMATA . 1. Iconografia - 2. L'ornatus - 3. L'iconografia delle iscrizioni 4. Analisi del discorso
III LA CALOTTA ABSIDALE: LA CROCE, IL VOLARIO E L'ASCESI 1. Iconografia - 2. L'ornatus . - 3. I temi del discorso: il messaggio cristologico. La croce, l'acanto, l'oro e il paesaggio nilotico - 4. I temi del discorso: l'universo terreno e la guida monastica, i primi tre registri della decorazione - 5. I temi del discorso: il volario e l'ascesi - 6. I temi del discorso: la volta celeste
IV L'EPIGRAFE E IL DISCORSO
1. L'epigrafe "documentaria", memoria delle reliquie - 2. Il testo "nascosto": la lex e i canonici regolari - 3. Lo spazio liturgico e il testo - 4. La struttura (machina) del discorso
V CONCLUSIONI
La retorica, l'ornatus e lo schema - 2. Gli aggiornamenti "iconografici", l'epigrafia e l'influenza del libro - 3. La letteratura canonicale, il "volario" e la "scienza" - 4. Roma e Montecassino - 5. La gloria e il trono
BIBLIOGRAFIA - INDICI - Indice dei manoscritti - Indice dei nomi, dei luoghi e dei soggetti