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Abbazia di Fossanova. 800 anni tra storia e futuro

Gangemi Editore

Roma, Complesso del Vittoriano, 23 maggio - 29 giugno 2008.
A cura di M. Cancellieri, De Rossi G. M. e Righetti M.
Roma, 2008; br., pp. 96, ill. b/n e col., cm 24,5x30,5.
(Arti Visive, Archeologia, Urbanistica).

collana: Arti Visive, Archeologia, Urbanistica

ISBN: 88-492-1470-7 - EAN13: 9788849214703

Soggetto: Architettura e Arte Religiosa

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Lazio

Extra: Religione e Arte Religiosa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.698 kg


Uno dei gioielli monumentali del Lazio in mostra nel cuore di Roma: il Complesso del Vittoriano ospita una suggestiva esposizione dedicata a un capolavoro dell'architettura gotico cistercense in Italia, l'Abbazia di Fossanova. Ad 800 anni dalla sua consacrazione, un excursus curato in ogni dettaglio ce ne racconta la storia complessa, legata alla scomparsa di San Tommaso d'Aquino, patrono di Priverno, ma anche a tutti gli sconvolgimenti, le scoperte e gli uomini che hanno segnato gli otto secoli di vita dell'Abbazia. La mostra quindi non è solo un'eccezionale raccolta di manoscritti, sculture e ceramiche, ma un vero e proprio itinerario scavato nel tempo: la rappresentazione fedele di una stratificazione di culture e saperi che vanno tutelati, conservati, fatti conoscere, in particolare alle nuove generazioni. Questo l'impegno che la Regione ha voluto far suo, sostenendo il programma di iniziative del Comune di Fossanova. Lavorare per il recupero di testimonianze importanti come quella dell'Abbazia ha un enorme valore storico e culturale, ma è anche una grande opportunità di promozione del nostro territorio. Vogliamo mostrare ai milioni di turisti che ogni anno visitano Roma, sempre più numerosi, che esiste nella nostra regione una ricchezza e una quantità di luoghi d'attrazione tutta da scoprire. A partire dai monumenti a carattere religioso. Il Lazio è, da sempre, terra ospitale e accogliente, punto di arrivo per viaggiatori e pellegrini che vengono qui da ogni angolo della terra, per visitare la culla della cristianità. Le porte del Lazio sono sempre aperte: stiamo lavorando per rendere più fruibili le bellezze lasciate dalla nostra storia e le strade su cui essa si è costruita. Credo che questo nuovo appuntamento al Vittoriano rappresenti un importante contributo al nostro progetto.

Piero Marrazzo Presidente della Regione Lazio

Perché celebrare gli 800 anni dell'Abbazia di Fossanova con una grande mostra a Roma? Perché un luogo e la sua storia esistono e vivono nel tempo presente nella misura in cui i contemporanei lo conoscono e lo apprezzano. E far conoscere il Lazio, luogo pieno di cose preziose, ma troppo poco note, è una delle priorità della nostra politica culturale. In particolare, l'azione di recupero e di valorizzazione dell'Abbazia rappresenta un esempio concreto della politica culturale intrapresa dalla Regione Lazio negli ultimi tre anni e che si è concentrata sul recupero e la valorizzazione delle eccellenze del patrimonio culturale regionale, i cosiddetti "Attrattori Culturali". Attraverso questa strategia puntiamo a far emergere e promuovere le identità plurali della nostra regione, terra di intensa storia, anzi, di molteplici storie che si sono nei secoli succedute, sovrapposte, alternate. Al tempo stesso, l'Abbazia di Fossanova e gli altri attrattori rappresentano una grande risorsa per il territorio e i suoi abitanti; l'occasione per intraprendere o rafforzare un modello di sviluppo sostenibile che intorno all'ambiente e al patrimonio culturale offre un'alternativa sociale ed economica di crescita nel medio e lungo periodo. In tale contesto, abbiamo perseguito nuovi e più ambiziosi obiettivi, incluso quello di far vivere il patrimonio culturale nel contesto territoriale e in sinergia con l'intero patrimonio culturale locale, a beneficio degli abitanti e dell'intero sistema locale. Per questo il recupero e la valorizzazione dell'Abbazia è contestualizzato e "messo in rete" con le aree archeologiche dei Monti Lepini (Privernum e Norba), con il Feudo Caetani-Sermoneta e con le Mura poligonali di Norma, Segni, Cori, Sezze. Fin qui, è quello che la Regione Lazio sta facendo. Quel che invece è difficile raccontare - e che questo catalogo aiuta a fare - è il luogo e la sua atmosfera: quel paesaggio tra i Monti Lepini e il Circeo, quella lunga straordinaria storia raccontata dall'Abbazia, dalla sua architettura cistercense, dalla sua intima bellezza. Il racconto, insomma, di un luogo da scoprire e da vivere.

Giulia Rodano Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio

La mostra dedicata all'Abbazia di Fossanova si presenta come un evento culturale ad alto valore aggiunto, non soltanto per la città di Roma. Al centro della città, in uno dei luoghi simbolo della Capitale e all'interno di uno degli spazi museali più visitati di Roma, si svolge una grande mostra dedicata a un complesso monumentale del Lazio che per la sua valenza storica, architettonica, spirituale e per il contesto ambientale costituisce una straordinaria risorsa - e non solo in termini culturali - della nostra regione. I beni culturali, di cui il Lazio è una miniera preziosissima, rappresentano infatti un formidabile attrattore per il turismo ed è proprio su questo binomio, cultura e turismo, che la Regione vuole puntare per valorizzare il territorio e alimentare uno sviluppo sostenibile. È per questo che stiamo concentrando tanta attenzione nel promuovere anche a livello internazionale il nostro patrimonio storico-artistico, insieme agli eventi culturali che vedono protagonisti i centri del Lazio e che rivestono una notevole importanza per la capacità che hanno di incentivare il movimento turistico. L'Abbazia di Fossanova, di cui possiamo ripercorrere la storia attraverso il composito insieme dei reperti in esposizione, è inoltre un tassello fondamentale lungo i percorsi che il Lazio offre a un importante segmento del turismo, quello religioso, che la Regione ha voluto valorizzare attraverso la promozione degli "Itinerari della fede". Anche sotto questo profilo, il Lazio offre ai suoi visitatori degli autentici tesori: oltre all'Abbazia di Fossanova, si potrebbero ricordare quelle di Casamari, Farfa, San Nilo, Valvisciolo, tanto per citarne alcune. Un evento culturale come questo contribuisce a focalizzare l'attenzione su questo grande patrimonio e ci auguriamo possa concorrere a valorizzare le ricchezze del territorio che circonda l'Abbazia di Fossanova, dalla natura incontaminata dei Monti Lepini alla valle di Amaseno, fino alla pregiata fascia costiera della provincia di Latina. Citando il titolo di questa mostra, è proprio sul legame tra passato e futuro che bisogna lavorare oggi per realizzare la prospettiva di una crescita equilibrata del nostro sistema culturale e turistico. Tutto questo attraverso una strategia che è in perfetta consonanza con questa mostra: partire da Roma, polo culturale primario e meta irrinunciabile per i turisti stranieri, per promuovere il territorio del Lazio e le sue splendide destinazioni fuori dalla Capitale.

Claudio Mancini Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio



Le straordinarie bellezze della Regione Lazio sono offuscate molte volte, incredibilmente, dalla straripante offerta culturale di Roma. Uno di questi casi è l'Abbazia di Fossanova della quale quest'anno celebrano gli Ottocento anni dalla sua consacrazione, avvenuta il 18 giugno 1208, alla presenza di Papa Innocenzo III. La sua eccellenza risiede non solo nel fatto che l'intero complesso monastico si sia conservato quasi intatto nei secoli, ma soprattutto in relazione alle sue unicità: la spettacolare e severa grandiosità della chiesa, la facciata semplice ma maestosa che suggerisce nel disegno esterno la ripartizione interna a tre navate, il chiostro centrale, - con la fontana lavabo ancora perfettamente conservata -, dal quale, in linea con le regole tradizionali dell'architettura monastica, si accede a tutti gli altri locali, la sala capitolare, il refettorio ed infine la foresteria che al secondo piano ospitava la cella dove predicò, meditò e morì San Tommaso, ora trasformata in cappella. Ma non è solo la straordinaria bellezza, che si evince pur nella semplicità e quasi nudità della struttura, a fare del complesso monastico di Fossanova un gioiello architettonico: l'abbazia si configura tutt'oggi per essere una eccezionale testimonianza, la prima in Italia, di quanto i monaci cistercensi, architetti e grandi maestri della pietra, riuscirono a fare nel Medio Evo, introducendo e diffondendo, in questo caso sul territorio del Lazio meridionale, un nuovo linguaggio architettonico, il cosiddetto stile gotico cistercense. Tutto questo viene raccontato nella mostra voluta dalla Regione Lazio facendo interagire nel percorso espositivo i manufatti che sono testimonianza autentica di quella realtà storica, i documenti, le carte topografiche, i manoscritti antichi nonché gli acquerelli, di epoca recente, che illustrano l'organizzazione e le attività della vita monastica. Una parte importante del percorso espositivo e della narrazione, inoltre, viene condotta attraverso interventi mirati di comunicazione integrata, tra questi, uno tra tutti, il racconto accattivante di Corrado Augias veicolato da moderne tecnologie, finalizzate a stimolare il grande pubblico a vivere in prima persona questo patrimonio dell'umanità non casualmente individuato come uno degli attrattori culturali del nostro territorio e di recente inserito in uno specifico progetto di valorizzazione e promozione dalla Regione Lazio. Un forte ringraziamento a quanti hanno partecipato a questa interessante intrapresa, a Giulia Rodano che ha scelto il Vittoriano come contenitore dell'esposizione, a Flaminia Santarelli che si è impegnata nel non facile compito di incollare i tanti tasselli che hanno composto il mosaico finale, agli storici Marina Righetti, Margherita Cancellieri e Giovanni Maria De Rossi che con grande spirito di servizio hanno portato la loro esperienza per la concretizzazione di questo prestigioso evento e, infine, alla mia struttura e in particolar modo a mia moglie, Maria Cristina, che con grande pazienza ha saputo superare tutte quelle criticità che non si possono non incontrare nella realizzazione di una iniziativa così articolata.

Alessandro Nicosia Presidente di Comunicare Organizzando

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