La caduta di Bisanzio
Jaca Book
A cura di Mussapi R.
Milano, 2010; br., pp. 134, cm 11,5x19,5.
(I Poeti. 39).
collana: I Poeti
ISBN: 88-16-52039-6
- EAN13: 9788816520394
Testo in:
Peso: 0.133 kg
Alessandro Rivali, poco più che trentenne, è già un poeta inconfondibile, importante. Intatta da ogni cedimento minimalista, o sentimentale, la sua poesia visionaria e sontuosa si staglia con la forza divampante del fuoco eracliteo: le sue visioni di Bisanzio, delle civiltà che sorgono e vengono mutate dal tempo in polvere, la ruota del destino contro cui stoicamente l'uomo combatte propongono una poesia epica, bronzea, dai bagliori poundiani, che pare attingere a certe grandi esperienze poetiche del Novecento, come quella dell'americano Hart Crane (inizio secolo) e del serbo Ivan Lalic (seconda metà del secolo). Originario e presente il conflitto tra luce e buio, tra divenire e sospensione del tempo, tra destino e divenire, travolto da un'energia spirituale spesso inafferrabile, o non percepita, o fraintesa, come un fuoco fuggente. Attingendo alle fonti della tradizione occidentale Rivali riscopre la storia (Historia), genere letterario e filosofico inventato in Occidente, come pelle, immagine del mito, come la stoffa di cui il mito è tessuto e da cui è tramato per assumere forma visibile. Ispirato dai tragici greci e dal cinema di Kurosawa, antico nella posizione morale ma mai anacronistico, il suo libro riporta nella poesia lirica il brivido dell'avventura e la tormentosa domanda sul destino del mondo, in una perenne ricerca di una luce ulteriore presente ma spesso, nel tempo terreno, inattingibile o offuscata dal turbine degli eventi.