Sacred cow. Perché la carne allevata bene fa bene, a te e al pianeta. La soluzione per una carne migliore e sostenibile
Ab Ovo Edizioni
Traduzione di Casto A.
Cinisello Balsamo, 2022; br., pp. 308, cm 17x24.
ISBN: 88-3367-141-0
- EAN13: 9788833671413
Testo in:
Peso: 1.478 kg
Che si tratti della nostra salute o di quella del pianeta, del cancro o del riscaldamento globale, oggi è prassi comune attribuire tutte le colpe al consumo di carne. I più diffusi luoghi comuni sono infatti che: la carne rossa provoca neoplasie, obesità e cardiopatie; ne mangiamo troppa e la sua produzione non è sostenibile; i prodotti di origine animale non sono indispensabili per la nostra salute; l'allevamento danneggia l'ambiente; mangiare animali non è etico. Interessi delle multinazionali, ricerche scientifiche viziate, articoli per ottenere facili click e celebrità vegane poco informate hanno alterato la percezione di cosa dovrebbe essere un sistema equilibrato: il mantra "la carne fa male" influenza ormai i corsi universitari, le linee guida per l'alimentazione, i menu delle mense e i fondi assegnati alla ricerca. Col progredire della globalizzazione, il mondo intero sta abbracciando una dieta di tipo occidentale basata su cibi industriali e ultra-processati, senza rendersi conto che così devasta interi ecosistemi e la salute stessa delle persone. Mossi dal nobile principio della minor sofferenza, in molti finiscono per risolvere questo dilemma etico, ambientale e nutrizionale rinunciando alla carne una volta per tutte. Ci viene detto infatti che la soluzione è ridurre o eliminare la carne, rossa in particolare. Ma la scienza non è d'accordo: limitarsi all'agricoltura intensiva è tutt'altro che la soluzione perfetta. La soluzione non è eliminare la carne, ma cambiare il tipo di allevamento. In Sacred Cow, la nutrizionista Diana Rodgers, e l'autore del New York Times Robb Wolf, esplorano i problemi dell'allevamento e del consumo della carne, evidenziando le falle del nostro sistema alimentare e delle "soluzioni" finora proposte, concentrandosi sul gruppo più grande e criticato di tutti: i bovini.