Il master di Ballantrae
A cura di Barillari S.
Illustrazioni di Brassey Hole W.
Roma, 2012; br., pp. 318, ill., cm 14,5x22.
(Tusitala. 11).
collana: Tusitala
ISBN: 88-6594-176-6
- EAN13: 9788865941768
Testo in:
Peso: 0.44 kg
"Era inverno; la notte era molto buia; l'aria straordinariamente limpida e pungente, addolcita dal profumo delle foreste. In lontananza si poteva sentire il fiume che si contendeva il passaggio con il ghiaccio e le rocce: si intravedevano poche luci, irregolarmente sparse nell'oscurità, ma cosi distanti da non intaccare la sensazione di solitudine assoluta. Le condizioni perfette per dare vita a una storia... 'Vieni', dissi al mio motore interiore, 'inventiamo un racconto, una storia che attraversi molti anni e paesi, che parli di mare e di terra, luoghi selvaggi e civilizzati...'". Così Robert Louis Stevenson (Edimburgo 1850-Vailima 1894) racconta la genesi del "Master of Ballantrae". E la descrizione di una magica illuminazione affabulatoria che lo coglie una sera d'inverno nella sua casa sul lago Saranac, nello stato di New York. Lì, nel dicembre del 1887, inizia a scrivere il romanzo che finirà due anni dopo, a bordo dello yacht Casco, nei mari della Polinesia. Dunque, effettivamente, Ballantrae attraversa mari e terre, luoghi selvaggi e civilizzati. E passato e presente, perché la vicenda ha inizio in Scozia (con un ricordo delle storie di quelle terre) e termina nella wilderness americana (con i paesaggi del presente dello scrittore). E attraversa, impregnandosene, anche l'incubo ricorrente di Stevenson: l'ansia del doppio, dell'antagonista interno, dell'alter ego del quale non ci si può liberare.