Il Sistema della Cultura e Dell'Arte a Brescia dal 1922 al 1943
Spazio Aref
Brescia, 2016; br., pp. 185, ill. b/n.
(Nuovi Itinerari della Ricerca).
collana: Nuovi Itinerari della Ricerca
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Il fascismo ha traghettato il sistema dell'arte dal secolo XIX al XX, proponendo delle novità assolutamente radicali rispetto al passato. La modernità, la sperimentazione, la nuova interdisciplinarietà dell'arte, i legami tra l'architettura, il design, l'arte pittorica e la scultura, aspetti presenti nelle proposte del regime, sono però dei prodotti quasi involontari della sua politica culturale. Essa infatti è finalizzata ad altri obiettivi, quelli della repressione delle opposizioni, della coercizione di ampi strati sociali per imporre un consenso di massa, della costante affermazione della propaganda della propria dottrina. La generazione di artisti bresciani nati agli inizi del secolo XX, pur operando in una situazione di condizionamenti imposti dal regime, si trova a contatto con una cultura artistica non più e solo provinciale, avendo a disposizione la fitta rete di esposizioni sindacali provinciali e interprovinciali, che rappresentano vie d'uscita dal localismo. La questione del sistema della cultura e dell'arte nel Ventennio è, quindi, un tema molto complesso e contraddittorio, in cui sono presenti fattori di rinnovamento e nello stesso tempo d'ostacolo alla modernizzazione.