Mimmo Jodice. Senza tempo
Skira
Torino, Gallerie d'Italia, 29 giugno 2023 - 21 gennaio 2024.
A cura di Koch R. e Jodice A.
Milano, 2023; cartonato, pp. 160, 110 ill. col., cm 16,5x24.
ISBN: 88-572-5055-5
- EAN13: 9788857250557
Soggetto: Collezioni,Fotografia
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.55 kg
La magia della realtà "sospesa" e senza tempo negli scatti del grande fotografo Mimmo Jodice (Napoli, 1934) è uno dei fotografi italiani più noti a livello internazionale. "La finalità del mio lavoro è l'intensità", ha dichiarato in un'intervista. Sin dagli anni sessanta l'artista si dedica alla fotografia come ricerca e come professione, e nei lunghi decenni di attività, rigorosamente in bianco e nero analogico, ha realizzato immagini straordinarie, conducendo una vita intensa tra viaggi, importanti committenze, impegni accademici, prestigiosi riconoscimenti, collaborazioni con studiosi e artisti, presenze in collezioni e mostre nei maggiori musei italiani ed esteri: in Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Brasile, Nordafrica, Libano, Israele. «Mimmo Jodice. Senza tempo» offre una significativa sintesi della produzione di Jodice, ripercorrendo i principali temi ispiratori della sua arte (Anamnesi; Linguaggi; Vedute di Napoli; Città; Natura; Mari) attraverso oltre ottanta fotografie realizzate dal 1964 al 2011, tra cui alcune delle opere iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano. Dagli scatti che immortalano statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, a un interesse di tipo sperimentale e concettuale per il linguaggio fotografico; dalle vedute urbane di Napoli e di altre metropoli contemporanee, cariche di assenza e silenzio, nelle quali, come scrive l'autore, "la realtà e la mia visione interiore coincidono", alle trasfigurazioni del paesaggio naturale; fino alla struggente malinconia dei suoi mari. Curato da Roberto Koch insieme ad Angela e Barbara Jodice, con il prezioso contributo del regista Mario Martone, «Mimmo Jodice. Senza tempo» restituisce, come evoca il titolo, quella dimensione rarefatta e metafisica, cifra essenziale della ricerca di Mimmo Jodice, in cui ogni fotografia appare sospesa, "senza tempo", e diventa per l'osservatore una soglia aperta sull'eterno.