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Conoscenza, rappresentazione, recupero urbanistico dei centri storici minori. Un riferimento regionale: l'Abruzzo. Un caso di studio: Paganica (L'Aquila)

Alinea Editrice

Firenze, 2005; br., pp. 176, ill. b/n e col., cm 23x28.
(Recupero Edilizio. 3).

collana: Recupero Edilizio

ISBN: 88-8125-878-1 - EAN13: 9788881258789

Soggetto: Centri Minori,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Urbanistica e Viabilità

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Abruzzo e Molise

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.92 kg


È universalmente condiviso che il nostro paese detenga la maggior parte del patrimonio mondiale di beni culturali. E questa una ricchezza che sta a noi difendere e valorizzare, anche affinché il continuo richiamare questo primato non divenga un abusato luogo comune, o - peggio - un rimpianto.
I cosiddetti centri storici minori ed i piccoli borghi (complessivamente circa ventimila in Italia, molte centinaia in Abruzzo, la Regione che ha costituito il riferimento degli studi qui presentati) fanno parte a pieno titolo del nostro patrimonio di beni culturali, anche se restano in ombra rispetto alle opere d'arte maggiori, ai monumenti dell'architettura, alle città storiche, ed in molti casi si vanno degradando a causa sia dell'abbandono da parte degli abitanti, sia di incauti interventi di trasformazione, operati da tecnici e da amministratori poco sensibili e preparati.
Eppure nella competizione economico - sociale globale in atto, nuove forme di valorizzazione culturale, turistica, residenziale di questo patrimonio minore possono giocare un ruolo importante a scala europea e mondiale, come motori di iniziative, di attività, di professionalità, in ultima analisi anche come generatori di risorse economiche. Quello che già awiene in Toscana ed in Umbria si deve poter generalizzare a tante parti del territorio nazionale oggi emarginate, anche in forme più diffuse e modeste.
Molti giovani laureati dalle nostre scuole di Architettura e d'ingegneria Edile possono trovare, in queste aree ed in questo settore di attività, nel lavoro di rilevazione, d'inventano, di conservazione, e negli interventi di recupero anche diffusi, maggiori sbocchi professionali di quanti forse ne avranno nella progettazione (ex novo) di importanti opere, alla quale oggi è dedicata la maggior parte del loro percorso formativo.
Questo testo, basato sulla recente esperienza didattica dell'autore, ed organizzato, nella prima parte, come un sintetico manuale, tende a fornire un supporto di metodo per guidare la comprensione degli elementi che conferiscono ai centri storici minori la loro particolare qualità urbanistica, per visualizzarne in modo efficace, mediante la rappresentazione cartografica, la "forma" ed i valori presenti, per individuare in modo appropriato gli interventi proponibili di recupero e di riqualificazione urbanistica.

GIAN LUDOVICO ROLLI è professore ordinario di Tecnica Urbanistica nella Facoltà di Ingegneria dell'Università dell'Aquila e membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Tecnica Urbanistica dell'Università di Roma "La Sapienza".
Ha elaborato, come responsabile scientifico, piani e ricerche e, come autore, pubblicazioni sui temi della pianificazione urbanistica ed ambientale, dell'innovazione nel campo della mobilità e dell'organizzazione urbana e territoriale, dei parchi naturali nazionali, dei centri storici "minori".
Negli anni più recenti è stato coordinatore nazionale della ricerca C.N.R. "QUATER - li quadro della pianificazione territoriale in Italia", successivamente sviluppata per il Ministero delle lnfrastrutture e dei Trasporti - DICOTER e pubblicata sotto forma di Atlante: "QUATER - L'Italia dei piani", Alinea, 2003.

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