L'albero della Libertà di Sorrivoli. Una comunità della collina cesenate al tramonto dello Stato Pontificio
Società Editrice Il Ponte Vecchio
Cesena, 2022; ril., pp. 112, ill.
EAN13: 9791259781369
Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Emilia Romagna,Italia
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Nella notte tra il 2 e il 3 giugno 1858, fu innalzato a Sorrivoli un albero della libertà, secondo la tradizione del tempo simbolo di cambiamento, di rivoluzione, di repubblica. La vicenda suscitò grande preoccupazione nelle autorità dello Stato Pontificio che lo considerarono un grave atto eversivo. Il ministro dell'Interno diede incarico al governatore di Sogliano, sotto la cui giurisdizione si trovava a quel tempo Sorrivoli, di indagare sull'episodio per individuare i responsabili. Il procedimento giudiziario si protrasse per circa un anno e coinvolse una cinquantina di abitanti del luogo, le cui testimonianze, riportate nel testo, fanno emergere la quotidianità delle persone comuni, il lavoro, la fede, il territorio. La vicenda, fin qui completamente rimossa dalla memoria collettiva, viene sottratta all'oblio grazie alla ricca documentazione presente presso l'Archivio di Stato di Roma nel fascicolo processuola dal titolo: Attentato alla pubblica Sicurezza mediante innalzamento di un albero a Segnale di Repubblica avvenuto in Sorrivoli la notte del 2 al 3 Giugno 1858. A corredo del racconto e per richiami suggeriti dalle testimonianze, il libro propone la storia dell'albero della libertà; l'epidemia di colera del 1855; il 1858 (che, per i frequenti omicidi avvenuti a Cesena, viene ricordato come "l'anno del terrore"); il conte Pietro Roverella, ultimo feudatario di Sorrivoli; Sant'Aldebrando, nativo di Sorrivoli, la cui devozione subì un forte incremento proprio a partire dal 1858.