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D'Annunzio e il prefetto sbagliato. Il «caso» di Enrico Grassi Statella

Edizioni Solfanelli

Chieti, 2018; br., pp. 88, ill., cm 12,5x18.
(Saperi. 30).

collana: Saperi

ISBN: 88-3305-102-1 - EAN13: 9788833051024

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.16 kg


Nella galleria dei personaggi "dannunziani" operanti sul Garda un posto di rilievo spetta certamente al conte Enrico Grassi Statella. Distintosi come combattente nella Grande Guerra, il capitano d'artiglieria Grassi, fascista della prima ora, martinista e massone, fu seguace ed intimo di d'Annunzio, al quale rese vari servizi. Il Vate lo disse "devoto a me e alla mia Causa ideale". De Felice e Mariano, in sede di commento al carteggio d'Annunzio-Mussolini, lo definiscono un "velleitario delle lettere italiane". Qui si ricordano e riportano alcuni dei suoi numerosi scritti. Il 24 giugno 1929, dopo vari appelli a Mussolini, fu nominato prefetto a Taranto, dove combatté l'antico costume popolare della "scesa". Perse però ben presto la prefettura. Il Duce, infatti, lo fulminò con un telegramma: "Ritenetevi nominato Prefetto per errore". Da quel momento d'Annunzio non lo volle più sentire né vedere, nonostante i suoi molti tentativi di rinnovare l'antico legame.

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