La passione che medita
La Scuola di Pitagora
Napoli, 2023; br., pp. 136, cm 12x24.
(Criterio. 16).
collana: Criterio
ISBN: 88-6542-882-1
- EAN13: 9788865428825
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
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Peso: 0.65 kg
Nel presente lavoro Salvatore Giammusso rilegge le riflessioni cartesiane sulla morale nel loro sviluppo storico-sistematico. La ricerca ricostruisce il modo in cui Descartes ha recepito i concetti fondamentali dell'etica classica (virtù, beni e sommo bene, felicità e beatitudine, doveri ecc.) e tratta in particolare il concetto più avanzato del suo approccio alle passioni, la generosità, di cui si indagano le fonti antiche e moderne. Al centro dell'interpretazione qui offerta è l'idea della generosità come passione che medita. Il concetto di meditazione si riferisce alla particolare natura di questa passione, che contempla la libertà e la riconosce nel prossimo, regola gli eccessi della vita affettiva e conferisce decoro e dignità. Il generoso cartesiano condivide diversi aspetti con il saggio stoico, ma se ne distingue per l'atteggiamento di apertura nei confronti delle passioni: in base alla concezione moderna, le passioni sono eventi naturali da cui provengono i piaceri di questa vita; tutto sta a regolarle in maniera tale che la ragione non ne sia travolta. Questo ideale della "metriopatia" o moderazione era già stato avanzato nel medio-stoicismo antico, ma Descartes lo ripropone nel contesto di una teoria morale che deriva dai principi di una metafisica dualistica. È soprattutto sotto questo aspetto che innova il paradigma antico della magnanimità. La questione aperta è allora cosa resti della generosità cartesiana in un contesto filosofico post-metafisico come quello contemporaneo.