La perseveranza come laboratorio proprio della speranza
Mimesis Edizioni
Sesto San Giovanni, 2024; br., pp. 56, cm 11x15,5.
(Chicchidoro).
collana: Chicchidoro
EAN13: 9791222312286
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
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Che cosa significa fidarsi, oggi? Quali implicazioni vi sono con la fede e con la fedeltà? È la fede a generare fiducia o è la fiducia che genera la fede? E ancora, cosa spinge il soggetto a essere fedele e fidarsi? Innanzitutto la necessità che si ha del sostegno altrui e insieme l'inevitabile bisogno, da un lato, di essere riconosciuti degni e meritevoli di fiducia e, dall'altro, di sapere di poter contare su qualcuno. Attraversando la complessa costellazione semantica dei termini in oggetto, l'Autore sosta sulla nozione di perseveranza: parola caduta in disuso, eppure così necessaria, particolarmente nel nostro presente; virtù che sa unire temperanza e fortezza, essa è sinonimo di coraggio, di ardimento, ma anche di sopportazione, di resistenza. Di più, ciò che la contraddistingue è la diuturnitas che dice al perseverante, motivato dalla fedeltà alla terra e agli uomini, di non mollare mai, assurgendo essa stessa a laboratorio concreto della speranza e lasciando intendere quanto oggi sia urgente tornare alla pratica delle virtù.