Critica del moderno, linguaggi dell'antico. Goethe e Le affinità elettive
Edizioni Carocci
Roma, 1999; br., pp. 280, cm 15x22.
(Biblioteca di Testi e Studi. 112).
collana: Biblioteca di Testi e Studi
ISBN: 88-430-1463-3
- EAN13: 9788843014637
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.39 kg
Vertice dell'arte narrativa di Goethe, Le affinità elettive sono state lette perlopiù astoricamente come parabola di un destino che sottometterebbe l'uomo alle leggi di natura. La ricerca di Sampaolo restituisce invece l'opera a quella "età delle rivoluzioni" in cui, fra Sette e Ottocento, nacque la modernità. Vero tessuto di tropi, questo "idillio tragico" sollecita il lettore a completare - attraverso i rispecchiamenti delle immagini presentate nella narrazione - un'analisi del moderno tanto acuta quanto obliquamente metaforica. Per collocare questi segni nella giusta cornice, il presente volume risale tracciati intertestuali che spaziano nel corpus delle opere di Goethe e nel suo ambiente culturale, cogliendo nel romanzo la riattualizzazione polemica e appassionata di un intreccio mitologico unitario. Nel recupero dell'immaginario antico si rivela un peculiare habitus artistico con cui Goethe volle comprendere in modo critico i rivolgimenti del suo tempo. Ne nasce una rilettura del classicismo tedesco come esperimento di un'antropologia estetica e di un'utopia da contrapporre alla modernità, ma anche un'inattesa ricostruzione storico-letteraria del ruolo svolto dal teatro barocco di Calderón nel far aprire Goethe ai linguaggi della "barbarie" romantica.