La sindrome dell'impostore. Perché pensi che gli altri ti sopravvalutino
Giangiacomo Feltrinelli Editore
Traduzione di Sala V. B.
Milano, 2021; br., pp. 160, cm 14x21,5.
(Urra. 1).
collana: Urra
ISBN: 88-07-09149-6
- EAN13: 9788807091490
Testo in:
Peso: 1 kg
Uno studio recente sostiene che il 70 per cento delle persone "sperimenta almeno un episodio" di sindrome dell'impostore nell'arco della vita. Questo fenomeno psicologico si manifesta con l'incapacità di interiorizzare i risultati conseguiti e con la paura che la presunta "frode" che li avrebbe originati sia portata allo scoperto. Le persone che ne soffrono sono convinte di essere "fasulle" e di non meritare il successo che hanno ottenuto. Ogni prova del loro merito viene svalutata e accantonata come il risultato dell'essersi trovati al posto giusto al momento giusto o, piuttosto, dell'aver indotto fraudolentemente gli altri a ritenerle più intelligenti e competenti di quanto siano in realtà. Sandi Mann in questo libro indaga in modo accessibile e coinvolgente la sindrome dell'impostore e come essa colpisca in tutti i contesti di vita e ad ogni livello, non solo chi ricopre posizioni ambite al lavoro, ma anche per esempio gli adolescenti e i loro genitori. Con l'aiuto di test per identificare che tipo di "impostori" siamo e con suggerimenti e strumenti pratici per affrontare le nostre insicurezze nei vari ambiti, Mann mette a disposizione la sua esperienza di accademica e psicologa clinica in una guida completa che ci farà raggiungere piena consapevolezza di ciò che siamo e di quanto valiamo. "Vi chiedete come mai proprio voi siate stati assunti e abbiate ottenuto responsabilità inaspettate e di rilievo al lavoro? Vi imbarazza ricevere apprezzamenti dagli altri e, anzi, quando capita tendete a sminuirvi pensando di averli tratti in inganno? Siete in buona compagnia. Molti di noi condividono un piccolo segreto del quale si vergognano: nel profondo pensiamo che i nostri successi siano una truffa, risultati di un bluff o, nella migliore delle ipotesi, di un colpo di fortuna. Perché? Da cosa nasce questa attitudine? Come riconoscere e fare pace con i nostri meriti?"